- Pubblicazione il 03 Dicembre 2018
Introduzione. I lavoratori del tabacco, nei campi e nelle manifatture, rappresentano una categoria misconosciuta e sottovalutata, quanto a rischi per la salute, anche dalla letteratura scientifica. Infatti gli ultimi due articoli di revisione, pubblicati su PubMed (uno su Ciência & saúde coletiva e l’altro su Tobacco Control) risalgono al 2012 e ci danno l’occasione per dare uno sguardo a questa categoria di lavoratori che sono a rischio per danni a vari organi e apparati, fra cui, in particolare, l’apparato broncopolmonare (1).
Disturbi respiratori tra i lavoratori del tabacco sono stati segnalati da diversi autori. Fin dall’inizio del XVIII secolo già Ramazzini, nel 1713, scriveva sulle malattie dei lavoratori del tabacco (2). Gli effetti nocivi sulla salute di cui i lavoratori del tabacco si lamentavano erano associati al loro lavoro, al luogo, e in particolare agli ambienti mal ventilati, alle condizioni di umidità e alla polvere risultante dalla macinatura delle foglie di tabacco, dato che sniffare polvere di tabacco andava molto più di moda del fumarlo. I sintomi riferiti erano mal di testa, tosse, nausea e vomito.
Le polveri organiche inalate dai lavoratori del tabacco in generale possono includere, fra i vari contaminanti, anche batteri, endotossine, funghi, acari, polline, insetti e particelle inorganiche di ferro, residui di insetticidi e pesticidi (3). Questi contaminanti possono causare irritazione generale o reazioni allergiche broncopolmonari, oltre che cutanee, con talora significative alterazioni cliniche, funzionali e radiologiche (4, 5). Le polveri organiche di tabacco possono causare una sintomatologia respiratoria acuta o cronica con cambiamenti nella funzione polmonare.
Alterazioni cliniche e funzionale ventilo-respiratorie. Nei lavoratori del tabacco è stata osservata una più alta prevalenza di sintomi respiratori cronici o nasali, di specifiche reazioni IgE positive ai funghi e di anomalie funzionali polmonari rispetto a quelli dei lavoratori del gruppo di controllo (6).
Uno studio effettuato negli Stati Uniti sulle cause di tosse cronica professionale nei lavoratori del tabacco ha evidenziato che i sintomi rinocongiuntivali e respiratori allergici erano più frequenti di 3,5 volte nel gruppo esposto in confronto con il gruppo non esposto (7).
Analoghi risultati si sono avuti in uno studio croato-USA (1) effettuato su 121 lavoratori del tabacco con un’alta prevalenza di sintomi respiratori cronici nei lavoratori e tale prevalenza era significativamente più alta nelle lavoratrici esposte rispetto alle donne e uomini del gruppo controllo (p < 0,01 and p < 0,05, rispettivamente). L’asma occupazionale era registrata nel 6,2%, ma non nei controlli (p < 0,05). Erano presenti anche sintomi acuti come secchezza naso e gola, e irritazione agli occhi. I sintomi respiratori erano più accentuati nei lavoratori che fumavano. Dal punto di vista della capacità ventilatoria i dati nei lavoratori di tabacco mostravano una riduzione statisticamente significativa del FEV1, FEF50, and FEF25. Queste riduzioni erano presenti sia nei lavoratori fumatori sia nei non fumatori. Anche uno studio indiano (4) su 273 lavoratori esposti ad inquinamento da tabacco di una industria di prodotti di tabacco ha mostrato la presenza di sintomi respiratori (tosse e catarro), irritazione oculare e sintomi allergici maggiore negli esposti (20,5%) vs non-esposti (6%), riferiti alla storia anamnestica, che indica che la prevalenza della sintomatologia nel gruppo esposto era maggiore di 3,5 volte. In termini di parametri spirometrici, si è osservata una differenza significativa fra gruppi esposti e non esposti (p < ,001). In particolare le variazioni relative nei parametri erano: capacità vitale forzata (FVC) (9%), volume espiratorio massimo in 1 secondo (FEV1) (16%), picco di flusso espiratorio (PEF) (27%), flusso espiratorio forzato FEF 25-75 (18%), FEF25% (26%), FEF50% (20%), FEF75% (10%), picco di flusso inspiratorio (PIF) (23%). Considerando le variazioni relative, le maggiori riduzioni si osservavano nel PEF, FEF25% e PIF. L’Indice di Tiffeneau (FEV1/FVC) invece non presentava differenze significative fra i due gruppi. Questi risultati indicano quindi la presenza di un interessamento prevalente a carico delle grosse e medie vie respiratorie.
FEV1, PEF, MMEF erano i parametri ridotti anche in uno studio turco su 126 lavoratori esposti ad inquinanti del tabacco (5).
Una patologia cronica misconosciuta con progressiva alterazione funzionale ventilo-respiratoria che può interessare i lavoratori del tabacco e delle industrie del tabacco è il “Polmone dei Lavoratori del Tabacco” (Tobacco Worker’s Lung). Nella diagnosi clinico-etiologica e nella diagnosi differenziale si rivela essenziale l’anamnesi lavorativa del paziente. L’infiammazione cronica del polmone conduce alla fibrosi del tessuto polmonare. Questo andamento è irreversibile e influenza la funzione polmonare in modo permanente. Pertanto i sintomi persistono e peggiorano gradualmente se una persona non interrompe l’esposizione alla polvere e alle muffe del tabacco. D’altra parte, anche se l’esposizione è interrotta, i sintomi possono migliorare in una certa misura, ma non risolversi completamente (8). I test di funzionalità polmonare mostrano quadri prevalentemente restrittivi con altri occasionalmente misti (restrittivi e ostruttivi), ridotta capacità di diffusione e perdita di volume polmonare. Anche la portata del picco espiratorio è ridotta (4, 5). L’emogasanalisi arteriosa presenta ipossiemia con ipocapnia comunemente a riposo, con ulteriore peggioramento durante l’esercizio.
A margine di questa breve trattazione, fra le forme acute non respiratorie ricordiamo quella causata dall’assorbimento cutaneo di nicotina da parte delle persone che raccolgono il tabacco che può causare un’intossicazione acuta chiamata “malattia da tabacco verde” (Green Tobacco Sickness). I principali sintomi osservati sono capogiri, debolezza, vomito, nausea e mal di testa. Nella letteratura internazionale è stata osservata una relazione tra la raccolta del tabacco durante i giorni di pioggia e la malattia da tabacco verde poiché l’assorbimento della nicotina attraverso la pelle è facilitato dall’umidità (3, 9).
Conclusioni. La gran parte dei dati di letteratura indica vari rischi per la salute dei lavoratori del tabacco e dell’industria del tabacco, in particolare per l’apparato respiratorio che può presentare sintomi respiratori cronici (tosse, catarro, dispnea), asma bronchiale (senso di costrizione toracica, dispnea) da sensibilizzazione a polvere di tabacco e a spore fungine contaminanti il tabacco, con alterazioni funzionali ventilatorie soprattutto a carico delle grosse e medie vie. I sintomi acuti sono rappresentati essenzialmente da irritazione oculare e secchezza rino-faringea. Non va trascurata la possibile intossicazione acuta da nicotina (malattia da tabacco verde/Green Tobacco Sickness) per i lavoratori nei campi di tabacco e la misconosciuta quanto progressiva patologia del “Polmone dei lavoratori del tabacco” (Tobacco Worker’s Lung).
Pertanto per questo tipo di lavoratori dovrebbe essere prevista una sorveglianza clinica più particolare, soprattutto in presenza di sintomi respiratori.
In particolare, i livelli di polvere ambientale dovrebbero essere monitorati e regolati mantenendoli a concentrazioni inferiori ai livelli raccomandati per le polveri biologiche (polvere totale: 3 mg/m3, respirabile: 1 mg/m3).
Bibliografia
- Mustajbegovic J, Zuskin E, Schachter EN, et al. Respiratory findings in tobacco workers. Chest 2003;123:1740-8.
- Ramazzini B. Diseases of workers. New York: Hafner Publishing Company, 1964.
- Riquinho DL, Hennington EA. Health, environment and working conditions in tobacco cultivation: a review of the literature. Cien Saude Colet 2012;17:1587-600.
- Etemadinejad S, Mohammadian M, Alizadeh-Larimi A, et al. Pulmonary function in workers exposed to tobacco dust. Indian J Med Sci 2009;63:543-8.
- Teufi k A, Bacirici F, Dondar C, Marangoz A. Lung function in workers exposed to tobacco dust Turk. Ind J Med Sci 2001;31:143-6.
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- Lecours N, Almeida GEG, Abdallah JM, et al. Environmental health impacts of tobacco farming: a review of the literature. Tob Control 2012;21:191-6.