Il Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, definisce le “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. In questa ottica operatori sanitari tutti e cittadini devono essere impegnati nel rispetto delle normative a tutela della salute pubblica. La pianificazione della fase 2 post picco epidemico dell’era COVID comporta il ritorno alla presa in carico della persona con problemi di salute attraverso una progressiva e graduale riapertura delle attività sanitarie ambulatoriali, specialistiche e di screening. Nella fase 2 l’empowerment del paziente rimane uno dei punti chiave della cura medica nel nuovo modello organizzativo. Nella gestione delle cronicità respiratorie l’approccio clinico alla malattia integrato a quello educazionale ha l’obiettivo di evitare la possibile trasmissione del virus: gli operatori sanitari attraverso protocolli indicati dalle rispettive direzioni sanitarie, il paziente fruitore della prestazione rispettando le norme di comportamento. La presa in carico della persona malata è pertanto parallela alla contemporanea presa in carico della comunità. L’attività educazionale nel setting ambulatoriale contempla anche l’informazione fornita dall’operatore sanitario al paziente sulle motivazioni che determinano il rispetto delle misure di sicurezza. Oltre ai pazienti oncologici e non oncologici (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva - BPCO, asma bronchiale e fibrosi polmonare idiopatica - IPF) la presa in carico è ovviamente estesa ai pazienti COVID-19 clinicamente guariti. Particolare attenzione dovrà essere posta a pazienti asintomatici ma potenzialmente casi infetti. La ripresa delle attività sanitarie dovrà pertanto essere organizzata gradualmente, garantendo sempre la piena sicurezza dei malati e degli operatori sanitari.