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Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.?subject=Il carcinoma polmonare">

Autori: S.G. Spiro

Rivista: European Respiratory Monograph

Rif. biblio.: Anno 1997

Presentazione:
Sono lieto di pubblicare questa monografia sul carcinoma polmonare, una delle malattie più frequenti nel mondo. Questo volume è il primo della serie delle monografie che l'European Respiratory Society ha in programma di pubblicare. Il volume offre un'ampia e aggiornata panoramica sull'argomento.
La monografia ha lo scopo di fornire ai medici in formazione una revisione generale dell'argomento ed ogni capitolo è strutturato in modo esauriente ed aggiornato da diventare un autorevole punto di riferimento per il pneumologo e il chirurgo toracico nell'approccio a questa malattia. Benchè l'impostazione di questa monografia sia prevalentemente di tipo pratico con capitoli dedicati ai segni e ai sintomi, alla diagnostica di laboratorio e per immagini, non si è tralasciata la descrizione attuale e didattica dell'approccio terapeutico di tipo chirurgico e radioterapico. Allo stesso modo anche i capitoli dedicati alla chemioterapia del carcinoma polmonare, sia nella varietà a piccole cellule che non a piccole cellule, intendono fornire un'indicazione sugli schemi più attivi, con i limiti dovuti al ruolo tutt'ora da definire della chemioterapia stessa nel carcinoma polmonare non a piccole cellule.
Le basi scientifiche del carcinoma polmonare sono ampiamente illustrate nei primi quattro capitoli dedicati all'epidemiologia, all'eziologia ed alla prevenzione, alla morfologia ed alla biologia. Gli ultimi due capitoli costituiscono un riferimento per la terapia a scopo palliativo della malattia in fase avanzata con l'impiego della broncoscopia operativa, delle altre strategie terapeutiche per il controllo dei sintomi e la valutazione della qualità di vita.
Tutti gli autori sono massimi esperti del proprio campo ed io sono loro estremamente grato per aver reso possibile un libro di così alta qualità.
Prefazione:
Alle soglie dell'anno 2000 il carcinoma polmonare continua a rappresentare per qualsivoglia nazione del mondo occidentale uno dei maggiori problemi in termini di sanità pubblica e, dato l'elevato consumo pro capite di tabacco, lo sta diventando anche per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo.
Nel nostro Paese ogni anno si registrano oltre 35.000 nuovi casi di carcinoma polmonare e i dati di mortalità si sovrappongono ampiamente a quelli di incidenza a testimonianza dell'alta letalità della malattia e, di conseguenza, della relativa inefficacia delle attuali procedure terapeutiche.
A dispetto dell'ingente e costante collocazione di risorse cliniche intese allo sviluppo di un superiore livello di interdisciplinarietà nel trattamento di questa neoplasia la sopravvivenza a 5 anni, negli ultimi dieci - quindici anni, è rimasta sostanzialmente immodificata.
Anche la chimerica illusione di una efficace chemioprevenzione con l'impiego di retinoidi e ß-carotene ha subito battute di arresto alla luce dei risultati di studi randomizzati recentemente pubblicati.
Una neoplasia ritenuta chemiosensibile come il carcinoma polmonare a piccole cellule sembra aver raggiunto un plateau terapeutico che anche le più sofisticate strategie terapeutiche non sono attualmente in grado di valicare.
A fronte di questo desolante panorama occorre tuttavia sottolineare in modo altrettanto scrupoloso l'emergere di segnali positivi.
Negli ultimi 4-5 anni sono state pubblicate tre diverse metaanalisi che hanno inequivocabilmente indicato che, nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, peculiarmente indicato come un tumore chemioresistente, la terapia citotossica con cisplatino è in grado di migliorare, in qualsivoglia stato clinico della malattia, seppur in modo marginale, la sopravvivenza dei pazienti trattati.
Questa informazione può contribuire a stemperare il nichilismo terapeutico che per lungo periodo di tempo ha rappresentato, pur nel rispetto dell'opinione dei singoli, un forte deterrente all'ulteriore sviluppo della ricerca clinica. Occorre ricordare che ancor oggi meno del 3-5% dei pazienti con carcinoma polmonare è trattato in accordo a protocolli di ricerca clinica che, in base allo stato dell'arte, garantiscono al paziente eticità, scientificità dell'ipotesi testata, rigorosità del follow up e, alla luce di quanto pubblicato, una superiore sopravvivenza.
Negli ultimi anni sono stati introdotti in clinica nuovi farmaci (gemcitabina, tassani, inibitori topoisomerasi 1, edatrexate, vinorelbina), molti dei quali dotati di peculiari meccanismi d'azione. L'attività terapeutica di questi nuovi farmaci appare particolarmente promettente ma un giudizio clinico maggiormente oggettivo verrà dagli studi clinici randomizzati di confronto attualmente in corso.
Approcci integrati (chemioterapia e chirurgia nello stadio IIIa, chemio-radioterapia nello stadio IIIb) garantiscono sopravvivenze migliori rispetto alle singole modalità terapeutiche. D'altro canto occorre ancora una volta sottolineare come i progressi in campo di ricerca clinica, se si escludono eccezionali e mirabolanti innovazioni, per lo più procedono lentamente e richiedono applicazione, perseveranza e costante discussione critica.
Resta desolante constatare come il più efficace e meno costoso intervento preventivo - lo smettere di fumare - non trovi adeguate attenzione e considerazione in ampi strati della popolazione generale. Una certa dose di fatalismo, la mancanza di una corretta informazione scientifica da parte dei mass-media, alcuni modelli comportamentali erronei, la mancanza di una chiara volontà politica, la costante pressione delle industrie produttrici di tabacco contribuiscono a stendere una cortina fumogena in grado di impedire ai più il correto percepimento del potenziale rischio a cui si è esposti.
Questa monografia della Società Europea di Pneumologia dedicata al carcinoma polmonare originariamente edita il lingua inglese con il fondamentale contributo del Dr. S.G. Spiro, attuale presidente della Società, è ora tradotta in italiano con l'intento di raggiungere capillarmente la classe pneumologica italiana e fornire ad essa uno strumento di aggiornamento e consultazione, particolarmente per quanti, a vario titolo, non sono esclusivamente dediti alla ricerca clinica in campo oncologico.
Come ogni testo edito a stampa e, per di più, tradotto in altra lingua a distanza di quasi 4 anni dal suo iniziale concepimento, anche questo testo soffre di carenze nell'aggiornamento bibliografico più di recente. Di questo ce ne scusiamo ma, d'altro canto, non è nell'intento di una monografia, quale questa è, fornire le "ultime" informazioni degli studi clinici ma più semplicemente contribuire ad una maggiore uniformità dello standard terapeutico. Se questo scopo fosse raggiunto ne saremmo particolarmente soddisfatti, prima di tutto, nell'interesse primario del paziente.
Un particolare grazie va rivolto ai colleghi e a tutti coloro che, a vario titolo, mi hanno coadiuvato nella realizzazione di questa traduzione.
Giorgio V. Scagliotti