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Il carcinoma del polmone rappresenta la principale causa di morte per tumore maligno in Italia con 35.000 morti per anno.
L’80% di questi casi sono carcinomi polmonari non a piccole cellule (NSCLC). La sopravvivenza a 5 anni rimane ancora inferiore al 15%.
Le migliorate conoscenze nella biologia del NSCLC hanno permesso lo sviluppo di strategie terapeutiche innovative indirizzate contro specifici citotipi e bersagli cellulari del processo neoplastico.
Il miglioramento dei risultati nella strategia terapeutica nel trattamento del carcinoma del NSCLC richiede sempre di più quindi un approccio multidisciplinare e lo sviluppo di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi.
Le metodiche di imaging e le possibilità di prelievi per adeguati esami cito-istopatologici si accompagnano ad una più precisa stadiazione e caratterizzazione bio-patologica del tumore.
La terapia medica nello NSCLC può essere orientata da questi parametri bio-patologici per definire la scelta del tipo di trattamento, che si avvale di chemioterapici di vecchia e nuova generazione e di farmaci biologici.
Una terapia personalizzata comincia a prospettarsi anche nello NSCLC al fine di migliorarne l’outcome clinico, e ridurre i costi sia di tossicità per i pazienti che di spesa per sistema sanitario nazionale.