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L'ERS e la comunità sanitaria: serve un'azione urgente contro l'inquinamento atmosferico

ERS (European Respiratory Society) chiama all’azione i professionisti dell'apparato respiratorio perché facciano la loro parte contro l’inquinamento atmosferico, firmando la call to action appena lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il documento definisce con precisione le azioni che i leader mondiali devono intraprendere per limitare i costi sanitari ed economici dell'inquinamento atmosferico.
“L'inquinamento atmosferico è responsabile ogni anno di oltre sette milioni di decessi evitabili nel mondo, la maggior parte dei quali è dovuta a malattie non trasmissibili, tra cui malattie respiratorie e cancro ai polmoni. Insieme, le organizzazioni chiedono un'azione urgente da parte di governi, politici, donatori e settore privato per garantire aria pulita e sicura per tutti” si legge nella nota diffusa dall’ERS.
Quella che la stessa ERS definisce “azione coraggiosa” dovrà prevedere diverse azioni concrete:

  • Realizzare in fretta la piena attuazione delle linee guida OMS sulla qualità dell'aria, riducendo le emissioni alla fonte e applicando misure rigorose per fermare l'inquinamento atmosferico.
  • Rafforzare le azioni a favore dell'aria pulita, compreso il miglioramento del monitoraggio e della sorveglianza.
  • Aumentare i finanziamenti nazionali e internazionali per promuovere l'aria pulita a priorità sanitaria globale.
  • Concentrarsi sulla sensibilizzazione, la formazione, la ricerca e la condivisione delle migliori pratiche di salute pubblica, in particolare nei Paesi più colpiti dall'inquinamento atmosferico, creando personale intersettoriale con le competenze e le capacità di progettare e attuare politiche per affrontare l'inquinamento atmosferico.
  • Garantire una transizione verso l'energia pulita che sia giusta ed equa, eliminando gradualmente i combustibili fossili in modo equo.

“Il costo dell'inazione sull'inquinamento atmosferico ammonta a 8.100 miliardi di dollari all'anno – si legge nella nota diffusa dall’European Respiratory Society - Nonostante ciò, meno dell'1% degli aiuti globali allo sviluppo viene investito per migliorare la qualità dell'aria nei Paesi a basso e medio reddito, dove gli investimenti sono più necessari”.
E l’appello all'azione giunge in vista della Seconda Conferenza Globale dell'OMS sull'inquinamento atmosferico e la salute, che si terrà a Cartegena, in Colombia, nel marzo 2025.
“C'è ancora un'enorme quantità di lavoro da fare per eliminare l'inquinamento atmosferico, un aspetto fondamentale per la protezione della salute su scala globale – dichiara infatti Barbara Hoffmann, presidente del Consiglio per l'advocacy dell'ERS - Solo in Europa, il 97% delle persone respira aria malsana: una situazione inaccettabile, soprattutto se si tiene conto dell'impatto che l'inquinamento atmosferico ha sulle persone vulnerabili e del numero di morti che ogni anno provoca in tutto il mondo, tutte evitabili. Abbiamo bisogno che i leader mondiali prendano nota di questo avvertimento e agiscano subito in modo chiaro e coraggioso”.
Incalza Ulrike Gehring, presidente del Comitato Ambiente e Salute dell'ERS: “Non esiste un livello sicuro di inquinamento atmosferico; dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere la salute pubblica e in particolare la salute di coloro che sono più vulnerabili agli effetti dell'inquinamento atmosferico – dice - Dobbiamo chiedere ai governi e ai responsabili delle decisioni di agire rapidamente. Devono seguire la scienza, e adottare misure significative per ridurre l'inquinamento atmosferico e, di conseguenza, alleviare il suo impatto sulla salute e sulle economie di tutto il mondo”.

La call to action   
Sulla call to action dell’OMS, ERS ha le idee chiare: “L'imminente seconda conferenza globale dell'OMS sull'inquinamento atmosferico e la salute, che si terrà a Cartagena nel marzo 2025, rappresenta un'opportunità unica per i governi, i leader e gli altri responsabili delle decisioni di impegnarsi in azioni coraggiose e decisive per salvare vite umane. L'aria pulita non è un lusso; è un diritto umano e vitale per la salute e il benessere di tutti, specialmente dei più vulnerabili – si legge nella nota - Il costo dell'inazione è troppo alto: l'uso dei combustibili fossili, che nel 2023 rappresenteranno l'80% del mix energetico mondiale, è alla base dell'inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici. Questo dato richiede drammaticamente una transizione verso un'energia più pulita su scala globale”.
Eccoci alla conta dei danni: “Respirare aria inquinata danneggia tutti gli organi del nostro corpo: non solo i polmoni, ma anche il cuore, il cervello e la pelle - fa sapere ERS - L'inquinamento atmosferico compromette il pensiero e lo sviluppo comportamentale dei bambini e contribuisce alla demenza negli anziani. Le donne in gravidanza corrono un rischio maggiore di complicazioni come il parto morto e l'aborto spontaneo. I bambini hanno maggiori probabilità di nascere prematuri o piccoli, aumentando le possibilità di ammalarsi più avanti nella vita. Inoltre, l'esposizione agli inquinanti atmosferici tende ad essere maggiore nelle regioni più povere, spesso in luoghi dove l'accesso all'assistenza sanitaria è già limitato”.
Infine, la chiamata all’azione: “Unitevi all'appello della comunità sanitaria per l'aria pulita – è la chiamata di ERS - Come comunità sanitaria siamo testimoni in prima persona delle conseguenze dell'inquinamento atmosferico. Come operatori sanitari e assistenziali, pazienti o genitori di bambini colpiti, vediamo i danni che l'aria tossica sta infliggendo alla salute delle persone, riducendo drasticamente le nostre prospettive di una vita lunga e sana ora e in futuro. Non possiamo permetterci di aspettare ancora”.

 

Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS