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Lettera al Ministro On. Roberto Speranza ed alle Istituzioni Italiane - AIPO-ITS e SIP/IRS

Con una Lettera di accompagnamento a firma dei Presidenti AIPO - ITS e SIP/IRS ed inviata all'On. Roberto Speranza - Ministro della Salute nonché ai maggiori rappresentanti delle Istituzioni Sanitarie Italiane come il Sen. Pierpaolo Sileri (Vice Ministro della Salute), l'On. Sandra Zampa (Sottosegretario di Stato alla Salute), il Dott. Giuseppe Ruocco (Segretario Generale Ministero della Salute), il Dott. Giovanni Rezza (Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria), il Dott. Andrea Urbani (Direttore Generale della Programmazione Sanitaria), il Dott. Achille Iachino (Direttore Generale Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico), il Prof. Silvio Brusaferro (Presidente Istituto Superiore di Sanità), il Prof. Franco Locatelli (Direttore del Consiglio Superiore di Sanità), il Dott. Agostino Miozzo (Coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico per l’Emergenza COVID-19), AIPO - ITS  e SIP/IRS hanno sottoposto l'importante impegno scientifico presente nel 
Documento Societario “Gli esami di funzionalità respiratoria nell'era pandemica COVID-19,
frutto del lavoro congiunto delle due Società Scientifiche. 

Riportiamo di seguito la Lettera di Accompagnamento:

La pandemia del COVID-19 ha avuto un profondo impatto sul SSN, mettendone in luce i punti di forza e debolezza e avviando una riprogettazione che ne sta rafforzando la presenza e l’efficienza nel contesto di un paese che affronta con slancio ma con la giusta riflessione la “ripartenza”. Alla nuova sfida imposta dal COVID-19 la Pneumologia Italiana ha dato, come d’altra parte tutto il SSN, una rapida risposta con la massima disponibilità e spirito di sacrificio raddoppiando in circa un mese, tra marzo-aprile 2020, i posti letto specialistici. In questo contesto più del 50% delle Pneumologie del nord Italia si sono riconvertite in aeree sub-intensive respiratorie dedicate unicamente alla cura dei pazienti con polmonite da COVID-19 trattati in ventilazione invasiva e non invasiva. Superata la prima ondata e dopo un difficile lockdown la Pneumologia si sta rapidamente riorganizzando per affrontare la ”fase due” caratterizzata da una forzata convivenza con la SARS-CoV-2, come già si verifica da sempre per molte malattie infettive trasmissibili per via aerea come ad esempio la tubercolosi.

Il contenimento del virus SARS-CoV-2 rende necessario attivare percorsi virtuosi, già programmati dalla comunità pneumologica, che comprendono: 

  • una rapida diagnosi nei casi sospetti
  • l’isolamento dei pazienti infettati
  • il tracciamento dei contatti
  • un efficace intervento terapeutico che ha tutt’ora tra i sui punti di forza un attento impiego della ventilazione non invasiva, riservata alla maggior parte dei pazienti, ed invasiva

Le Società Scientifiche Pneumologiche Italiane hanno prodotto numerosi Documenti, sia relativi alla gestione della cosiddetta “fase uno” che alla “ripartenza”: il Documento che alleghiamo ne è un esempio concreto. Esso fornisce informazioni pratiche di supporto alle direttive nazionali, regionali ed aziendali, nonché agli pneumologi dedicati alle Fisiopatologie Respiratorie, per riavviare l’attività clinica e diagnostica combinando sicurezza ed efficienza.

Gli esami di funzionalità respiratoria sono fondamentali per la diagnosi e il trattamento dei pazienti con patologie croniche che hanno un notevole impatto socio-sanitario come l’asma, la BPCO, le fibrosi polmonari e per la valutazione pre-operatoria dei pazienti che devono sottoporsi ad interventi chirurgici maggiori. La ripresa in sicurezza di queste attività consentirà inoltre di misurare nel tempo il danno polmonare residuo che si stima sia presente in circa il 30% dei pazienti che hanno sviluppato una polmonite da COVID-19.

L’esecuzione delle prove di funzionalità respiratoria sintetizza, più di altre indagini strumentali, la difficolta della ripartenza e la necessità di definire precise norme per il contenimento del rischio del contagio proprio perché durante le manovre espiratorie forzate vengono prodotte microparticelle di aerosol potenzialmente contaminanti, che con le precauzioni illustrate nel Documento: 

  • impiego di materiali monouso
  • filtri antivirali e antibatterici
  • attenta disinfezione degli strumenti
  • distanziamento e impiego di presidi da parte del personale medico e infermieristico

consentiranno la ripresa dell’attività della Fisiopatologia Respiratoria nel rispetto delle norme di sicurezza per i pazienti e per gli operatori.

Il Documento propone soluzioni anche per altre criticità della “ripartenza".                               

I cambiamenti comportamentali per diventare definitivi devono essere accompagnati dall’adozione di nuovi modelli organizzativi, che consentiranno di contenere in modo permanente la diffusione della SARV-CoV-2 come il pre-triage telefonico da effettuarsi 24-48 ore prima dell’esame, volto ad evitare l’arrivo in ambulatorio di un soggetto sintomatico, il consiglio di effettuare un tampone rino-faringeo per COVID-19 nelle 48-72 ore prima dell’esame funzionale respiratorio in soggetti sintomatici in cui è improrogabile l’esecuzione degli accertamenti, la precauzione di effettuare per primi gli esami ai pazienti onco-ematologici e ai trapiantati per ridurre al minimo i contatti con l’utenza, l’obbligo di indossare la mascherina ed effettuare il lavaggio delle mani prima di entrare in laboratorio e molti altri, unitamente ad una revisione della modalità della gestione delle apparecchiature e della esecuzione degli esami.

Il Documento allegato, frutto della collaborazione congiunta tra l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO-ITS) e la Società Italiana di Pneumologia (SIP-IRS), che insieme rappresentano tutta la Pneumologia Italiana, si propone come uno strumento operativo utile alla ripresa dell’attività clinica e strumentale della Fisiopatologia Respiratoria, nella convinzione che per vincere definitivamente la lotta contro il COVID-19 è necessario ricercare l’impegno e la collaborazione della intera comunità scientifica, sanitaria e sociale italiana. Le nostre Società sono pronte a collaborare con il Ministero e gli organi tecnici per diffondere ed implementare questo ed altri documenti specifici.

In conclusione, insieme al sincero apprezzamento per quanto il Ministero della Salute ha saputo fare per affrontare questa emergenza, la Pneumologia Italiana si dichiara pronta a collaborare sugli aspetti clinici, didattici e di ricerca su COVID-19: nei prossimi mesi saremo pronti a fare la nostra parte e a collaborare con le altre Specialità mediche e le Istituzioni preposte.

La lettera di accompagnamento è stata siglata dai Presidenti delle due Società.

       Adriano Vaghi                                                                                                                                  Luca Richeldi

Presidente AIPO–ITS                                                                                                                       Presidente SIP-IRS