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"La Pneumologia Italiana può essere finalmente una?" La Pasqua agli attacchi

Carissimi Colleghi e Amici,

nel primo pomeriggio del 6 aprile ho visitato il sacrario di Redipuglia. Da molti anni, passando in auto davanti alla scalinata bianca che sale la collina, sentivo il desiderio di fermarmi ma senza mai trovare il modo di decidermi, per motivi inutilmente prioritari.
Quel giorno qualcosa mi ha fermato, forse la splendida giornata di sole che accendeva di riflessi la scalinata bianca su un’intera collina di eroi inconsapevoli, forse la malinconia di quella mattinata.

All’inizio della immensa gradinata sei accolto da una scritta “O VIVENTI CHE USCITE, SE PER VOI NON DURI E NON CRESCA LA GLORIA DELLA PATRIA, NOI SAREMO MORTI INVANO”. Il pensiero di chi sacrificò la vita per un’idea, forse senza volerlo, ma sepolto dietro una scritta enorme e semplice che recita - PRESENTE -, mi ha sciolto l’amarezza che avevo arrivando in questo luogo.

Avevo la sensazione di aver sprecato la mattinata di lavoro perché a Trieste, poche ore prima, Leonardo M. Fabbri,  nel corso della tavola rotonda “La pneumologia italiana può essere finalmente una?”, alla quale ero invitato assieme a Stefano Centanni ed Andrea Rossi, aveva detto, in buona sostanza, che la Pneumologia italiana merita di meglio, con riferimento alle persone alle quali si è affidata che, per il poco o nullo impact factor non possono produrre risultati.

Nel riquadro alla fine di questa mia lettera troverete il resoconto di quella mattina inviato dal Presidente SIMeR ai suoi Soci. Mi ha autorizzato a trasmettervelo – come io l’ho autorizzato a trasmettere ai Soci SIMeR questa mia - e lo faccio perché è fedele nella descrizione dei fatti e mi esime dal ricordare l’accaduto.
Spero vivamente perdonerete se ai miei auguri di Pasqua unisco il resoconto di questo spiacevole evento che racconto direttamente per togliervi dall’impiccio del “sentito dire”.

Non ero mai stato attaccato sul mio impact factor, peculiarità  importante della mia professionalità ma non unica.  Nessuno mi aveva mai detto che, in nome di questa condizione, non ero utile e degno di svolgere il ruolo di Presidente AIPO.

Se Fabbri si fosse limitato a dire che avevo un impact factor non sufficiente ai suoi occhi di scienziato non avrei avuto di che dolermi. Ho costruito la mia carriera scientifica in tempi e modi diversi dai suoi e non fatico a riconoscerlo, non ho sentimenti di invidia nei suoi confronti,  ma soprattutto non ho avuto bisogno dell’impact factor per trasmettere a tanti colleghi le mie competenze.

Questi pensieri affollavano la mia mente mentre dovevo recuperare il senso di quella tavola rotonda, in nome dei presenti venuti  ad ascoltarci attendendosi, credo, ben altro.

Penso che i partecipanti abbiano percepito il mio imbarazzo nell’intervenire subito dopo Fabbri, ma è stata immediata la mia decisione di non dibattere su quel livello, nel rispetto dei presenti e in nome del ruolo che, degno o non degno, stavo rappresentando.

Partecipavo a quella tavola rotonda con spirito davvero diverso da quello di Fabbri e sentivo l’urgenza di trasmettere sul momento ai presenti elementi positivi e cioè che noi tutti stiamo attivamente lavorando in AIPO e in UIP insieme a SIMeR, per dare agli Pneumologi italiani una visione unitaria, strumenti unitari, una casa comune, con l’obiettivo di promuovere la Pneumologia e garantirne la sopravvivenza.

La strategia adottata prevede di:

  •     Sostenere con convinzione un tavolo istituzionale centrale e periferico
  •     Creare un raccordo con le associazioni pazienti
  •     Promuovere sempre il ruolo professionale pneumologico come sistema di cure

Al tavolo istituzionale GARD stiamo lavorando per sviluppare indirizzi centrali di programmazione dei percorsi assistenziali da fornire alle regioni.
Il tavolo esiste e lavora, pur con tutte le difficoltà del caso, ma procede. Proprio nei giorni scorsi ho coinvolto l’Associazione nel produrre, per il Ministero, materiale di indirizzo per il Piano Nazionale di Prevenzione per le Malattie Respiratorie Croniche.

Parte di queste attività comuni verrà portata al Congresso Nazionale UIP 2011. Il modello di volontà collaborativa tra AIPO e SIMeR che confluisce in  UIP, inaugurato da alcuni anni e dai predecessori, è stato condiviso in toto da Stefano Centanni, che mi è subentrato nella Presidenza UIP, come è noto gestita ad anni alterni dai Presidenti AIPO e SIMeR, e tutto procede con regolarità e costanza.

Ribadisco che la volontà unitaria non è di facciata ma di intenti e le Istituzioni e l’Industria “la vedono”. In questo momento, in alternanza tra AIPO e SIMeR, ho dovuto assumere la Presidenza FIMPST, anch’essa gestita ad anni alterni,  e in essa cercheremo di traghettare in forma statutaria lo spirito unitario di UIP per avere un contenitore federato, di AIPO e SIMeR in primis, e di chi altro vorrà aderire in seguito, associazioni mediche e non mediche dell’area pneumologica.
Stiamo infatti lavorando assiduamente  ad un nuovo Statuto FIMPST che traduca in comportamenti questi intenti con la speranza che entri in vigore già al Congresso UIP-AIPO 2011.

L’organizzazione del Congresso  mi sta occupando al massimo, con la segreteria scientifica e con il grande numero di responsabili AIPO e SIMeR già coinvolti; la Segreteria Organizzativa  AIPO Ricerche  sta funzionando come un treno in corsa in perfetto orario.        

Abbiamo un elenco completo di sessioni già licenziate con temi già consolidati e descrittivi dei nostri percorsi assistenziali, abbiamo un elenco di argomenti ai quali stiamo lavorando con il Ministero per costruire sessioni di politica sanitaria nelle quali tentare di fissare alcuni punti fermi sull’organizzazione pneumologica.
Stiamo coinvolgendo il mondo dei pazienti con l’obiettivo comune di incoraggiare le risposte ai bisogni dei cittadini nel campo delle malattie respiratorie con positivi risultati.

Siamo Pneumologi, molti ospedalieri, tanti altri universitari, alcuni che si spostano da un ruolo all’altro, ma tutti ugualmente bisognosi di una casa comune per la nostra scienza e con la voglia di difenderla da coloro che vogliono negare la nostra specialità e la nostra competence.
Non possiamo cedere queste nostre prerogative e sicuramente in questo la scienza e la ricerca ci saranno sorelle; il Centro Studi AIPO sta promuovendo progressive e sempre più centrate iniziative per addestrare il mondo ospedaliero alla ricerca; ovviamente molti sono già bravissimi ma è necessario fare fronte comune  davanti  alle Istituzioni.

Stiamo lavorando a documenti di indirizzo comune con SIMeR ed altre Società Pneumologiche e dei Medici di Famiglia ed abbiamo deciso di riprendere la nostra autonomia nell’elaborazione delle principali linee guida pneumologiche. Il compito non è semplice ma le enormi difficoltà di implementazione delle linee guida attuali ci dicono che dobbiamo cambiare registro, che dobbiamo iniziare un percorso di consultazione dal basso, prima di immaginare le raccomandazioni finali.

In breve, abbiamo un grande progetto per costruire le linee guida, partendo dalle loro criticità.
Forse il problema sta proprio qui! Abbiamo “educatamente” declinato l’invito a proseguire l’esperienza delle GOLD italiane, dicendoci aperti ad ogni collaborazione paritetica, ma la risposta venuta da Trieste sembra chiudere l’argomento, lasciando aperto un problema.

Noi non vogliamo assolutamente combattere il mondo della medicina interna, quella parte di esso che sembra voler competere con noi per le nostre specificità; noi vogliamo percorsi comuni e condivisi ma distribuiti per competence e per attribuzioni professionali definite dalla complessità dell’intervento necessario e dalla tutela del rischio del paziente.

Coloro che cercano di dare – legittimamente - uno sviluppo scientifico all’idea che una malattia determinante per la funzione respiratoria come la BPCO sia una malattia sistemica, della quale il danno polmonare è un epifenomeno d’organo, sembrano voler anche sottintendere, molto meno legittimamente a mio parere, l’idea che, di conseguenza, dobbiamo rassegnarci al fatto che se ne debbano occupare prioritariamente i cultori della medicina interna piuttosto che gli pneumologi.

Questo aspetto strategico di politica sanitaria non sembra condotto per favorire l’incontro tra le culture ma in modi che appaiono dannosi per lo sviluppo della specialità pneumologica  e che hanno provocato la dissociazione di coloro che, provvisoriamente e per elezione, hanno la responsabilità della loro comunità pneumologica, innescando una reazione di difesa tra i molti che alle ragioni scientifiche possono guardare con rispetto ed i pochi che le ragioni scientifiche sembrano voler piegare ad una strategia che appare di danno alla comunità.

Con questa lettera metto formalmente a disposizione del Direttivo AIPO il mio mandato di Presidente perché è giusto che il giudizio del Socio AIPO Leonardo M. Fabbri venga preso in considerazione per tutelare la nostra Associazione.

Dopo  avervi narrato questa storia, per me molto malinconica, e scusandomi ancora di averla associata ad un evento di festa, mi sento finalmente libero di farVi gli auguri di Buona Pasqua con tanto affetto sincero.

La Pasqua è la festa dell’altruismo e dell’Amore, sia che essi vengano da Dio o che vengano da un Uomo, che siano la vostra fede o la vostra coscienza a dettarvi la verità.

La Pasqua è comunque la storia di un Maestro e Dio sa se abbiamo bisogno di buoni maestri!
La Pasqua, nel suo significato letterale è il “passare oltre” e con questo spirito andiamo avanti!

Franco Falcone
Presidente AIPO

 

Comunicazione del Presidente Stefano Centanni ai Soci SIMeR riprodotta con la Sua autorizzazione

Gentili Colleghe e cari Colleghi,
mi corre l’obbligo di farvi un resoconto dettagliato di un increscioso episodio verificatosi nell’ambito del recente PneumoTrieste 2011. Mi scuso quindi per la relativa prolissità del documento, che non dipende da me ma dalle circostanze, e per il  tempo che sono costretto a chiedervi di dedicare all’argomento.

Il  6 aprile u.s. ho partecipato, come Presidente della SIMeR in chiusura del Convegno PneumoTrieste 2011, ad una  tavola rotonda sul tema “La pneumologia Italiana può essere finalmente una?”, argomento da dibattere con gli amici Franco Falcone e Andrea Rossi, Presidente e Presidente eletto di AIPO, e con il Prof. Leonardo Michele Fabbri, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nella sua veste, credo, di co-presidente del Congresso e di seguito indicato come LMF per brevità.

Il mio intervento, a braccio, come concordato con l’organizzatore Dr. Marco Confalonieri e i Colleghi Falcone e Rossi, alla platea di 60/70 persone, ha:

    • llustrato il lavoro che le Società stanno facendo per modificare l’assetto di UIP e FIMPST nell’ottica di un maggior coordinamento funzionale alla realizzazione di progetti sempre più condivisi.
    • ricordato l’assenza  al tavolo di AIMAR
    • spiegato  il lavoro comune in ambito GARD-I  su temi di grande attualità quali :la continuità assistenziale, il valore della medicina predittiva ,il fumo in ambiente confinato,  ed altri che  presto definiranno  documenti programmatici,  ormai in stato di avanzata redazione
    • informato in merito al “documento di indirizzo sulla gestione della BPCO” scritto con il contributo paritetico delle 3 società e ormai prossimo (giugno 2011) alla presentazione ufficiale
    • rappresentato le criticità e le preoccupazioni , a tutti ben note e  più volte tra noi condivise , relative allo sviluppo della disciplina, alla progressiva contrazione del numero di U.O.C. di Pneumologia, ovunque in Italia, al mancato adeguamento della numerosità dei contratti per specializzandi in Malattie dell’Apparato Respiratorio, nettamente in contrasto con le evidenti necessità epidemiologiche delle malattie respiratorie.

Ho chiuso analizzando le difficoltà di rapporto con chi, per esempio  in ambito internistico, ritiene di volersi sostituire a noi nella gestione delle malattie pneumologiche , rivendicando il diritto/dovere di confrontarci con tutti coloro ritengano  di aver titolo a occuparsi dei malati respiratori, ma da posizioni di pari dignità  e consci della irrinunciabilità e della specificità delle nostre competenze.

Ho espresso la certezza che i prossimi presidenti AIPO e SIMeR, Andrea Rossi e Giuseppe Di Maria, potranno e vorranno continuare questo percorso che giudico efficace  e positivo.

Dopo di me, forzato a seguire un evidentemente non gradito ordine  alfabetico, ha preso la parola il Prof. LMF. Dopo averci allietato con la notizia di un mese di marzo per lui felice (pubblicazione sul NEJM  di uno studio multicentrico internazionale  sponsorizzato sul confronto tra diversi broncodilatatori e  primo lavoro pubblicato, credo in ambito oncologico, dalla figlia attualmente negli USA), LMF ha intrattenuto la platea sugli statement che hanno influenzato la sua prestigiosa  carriera, sugli insegnamenti dei suoi Maestri e ha proiettato l’indice H  dei più importanti ricercatori in ambito respiratorio nel mondo e nel nostro Paese.

Un modesto 21 (errore! in realtà un ben più importante 32, dato corretto dopo una successiva secca segnalazione  via mail dell’interessato )per il Prof. Francesco Blasi, un altrettanto modesto 19 per il sottoscritto e un più soddisfacente 28 per Andrea Rossi, con l’avvertenza che Rossi è un cognome comune e che quindi il dato  avrebbe potuto non essere perfettamente “pulito”.

Inutile cercare nella lista (sic!) il Presidente Falcone (solo 5) e il referente del Collegio dei Direttori delle nostre Scuole di Specializzazione, Prof.  Giuseppe Girbino.

Perché questa lista  proiettata su slide? Per indicare chiaramente  il valore scientifico di chi ha avuto l’ardire  di non accettare l’invito al  Congresso Libra di Modena 2011.

Il Presidente AIPO, Franco  Falcone (H.I.= 5), con 2 lettere debitamente proiettate alla platea, il Presidente  SIMeR, il sottoscritto  (H.I. =19,) con una mail  debitamente proiettata alla platea e Francesco Blasi, non condividendo  la deriva di Libra verso il FADOI ed essendo  critico anche  verso le GOLD, con 2 lettere: una indirizzata a LMF e una al Prof.  Lorenzo Corbetta, anch’esse debitamente proiettate alla platea.

Omettendo  altre considerazioni sulla coerenza scientifica mia e di Francesco Blasi (abbiamo in passato pubblicato lavori in cui si diagnosticava l’ostruzione utilizzando il cut off fisso 70% e classificato  i pazienti BPCO secondo criteri GOLD), quale tesi ha in sostanza  espresso il Cattedratico di Modena?
Quale efficacia volete che possano avere le Società Scientifiche nell’implementare il futuro della pneumologia italiana? Nessuna, considerato il livello di ricerca dei loro Presidenti. E per domani? Mah, forse si può sperare in qualcosa da Andrea Rossi ma poco  per SIMeR il cui Presidente eletto Giuseppe Di Maria , simpaticamente indicato come “il nuovo che avanza” , non avrebbe anche’egli, sempre secondo LMF, un H Index adeguato.

Non intendo entrare nel merito di sterili polemiche anche se confesso di far fatica a capire il nesso tra H.I. e governance delle Società Scientifiche.  A  puro titolo di informazione comunico l’H.I. di alcuni eminenti personaggi che certamente hanno avuto un forte impatto sulla storia della medicina : Hounsfield  ( Nobel per la TAC,  H.I. = 19),  Mullis (Nobel per la PCR,  H.I. = 19) e Marshal (Nobel per Helicobacter P. , H.I.= 16).

Credo sia più importante ricordare che , sottoscritto a parte, né Blasi, né Di Maria, né Girbino erano presenti in sala né  iscritti a PneumoTrieste 2011.

In chiusura, da parte di LMF,  qualche altra considerazione sulle nostre cattive abitudini  dei simposi sponsorizzati  dalle aziende nei Congressi nazionali a censura della indipendenza e della eticità di certi comportamenti societari.
Ho chiesto diritto di replica e ho spiegato alla platea i motivi che hanno spinto SIMeR  a non patrocinare  lo scorso anno il Congresso Libra e la scelta  quest’anno dell’Esecutivo (in condivisione  UIP) a non partecipare all’’evento. Motivi già noti a tutti voi e all’illustre Collega ma forse non a tutti  i convenuti.

Ho naturalmente difeso il comportamento di SIMeR e delle Società in generale nell’ambito delle scelte congressuali e ho considerato come anche l’organizzazione dell’evento Libra  si basi, credo, su fondi delle industrie farmaceutiche, così come la Giornata della Spirometria LIBRA/ FADOI di Firenze, svoltasi  in data differente rispetto  al  World Spirometry Day della comunità pneumologica italiana e internazionale  (con il significato anche simbolico che questa giornata rivestiva), sia stata finanziata da un’azienda farmaceutica. Mi sono anche permesso di ricordare come  in una recente polemica internazionale sull’ American Journal of Respiratory and Critical  Care Medicine su LLN vs rapporto fisso nella diagnosi di ostruzione bronchiale,  il conflitto di interessi di LMF fosse circa mezza pagina a  stampa della rivista stessa.

Ho concluso affermando, e francamente era la cosa che mi stava  emotivamente più a cuore, che attaccare in quel modo Colleghi, per me anche  Amici, non presenti in sala e quindi impossibilitati a  replicare, mi sembrava  un gesto inqualificabile,  gravissimo e  di pessimo gusto  almeno per quello che riguarda il mio modo di intendere la vita professionale e di relazione .

Conclusa la lunga e noiosa ma purtroppo necessaria  cronaca di questa vicenda, mi permetto di comunicarvi alcune riflessioni :

    1. Con la assoluta serenità di chi ha la certezza di avere sempre operato in favore della Società Scientifica che ho l’onore di presiedere, comunico che il mio mandato presidenziale è fin da subito a disposizione del Consiglio Direttivo per qualsiasi decisione esso voglia assumere a tutela del prestigio e della onorabilità della SIMeR stessa.
    2. Il Prof. LMF  ha verosimilmente  dimenticato di ricordare che la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione è tutelata a livello costituzionale.  
    3. L'intervento di LMF è stato,  a mio modo di vedere,  denigratorio e lesivo della onorabilità delle Società Scientifiche pneumologiche e, per quanto mi riguarda in particolare, di  SIMeR
    4. Gli avvocati  stanno verificando la situazione e la possibilità di azioni legali risarcitorie il cui obiettivo potrebbe auspicabilmente essere:
    • Tutelare l’onorabilità e la correttezza di SIMeR e del suo management
    • Ottenere dal Prof. Leonardo Michele Fabbri, quantomeno nell’ultima parte della sua carriera, atteggiamenti diversi  in tema di cortesia e rispetto istituzionali e accademici o più semplicemente collegiali e personali.
    • Far presente all’intera comunità pneumologica e particolarmente ai giovani, che hanno purtroppo assistito alla tavola rotonda, che il rispetto delle istituzioni e delle persone è necessario per il progresso di qualsiasi comunità.
    • Con gli eventuali proventi derivanti da un eventuale  risarcimento civile  sostenere una buona causa come per esempio  l’attività della Fondazione Francesca Rava NPH Onlus  a sostegno dei bambini di Haiti.

Credo che dai confronti, anche i più serrati,  possano sempre emergere aspetti positivi e credo che le critiche, anche le meno gradite, siano sempre utili perché costringono a pensare e ad assumere atteggiamenti spesso più meditati ed efficaci. La denigrazione e l’offesa  gratuita e premeditata penso siano invece del tutto inutili.
Grato per l’attenzione, invio a tutti i miei più cordiali saluti ed i più affettuosi auguri per la prossima Pasqua.

Stefano Centanni
Presidente SIMeR