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ECM: boom della FAD, ma adesso occorre più rappresentatività dei Provider

Nel 2014 sono stati organizzati 34.786 eventi dedicati alla Formazione Continua in Medicina. Tre mila corsi in più rispetto al 2013 in cui gli eventi erano stati 31.757. Protagonista è la Formazione a Distanza (FAD) per la quale è stato registrato un notevole incremento: 1600 corsi rispetto ai 773 del 2013.

A dirlo sono i dati elaborati dalla Commissione Nazionale ECM e presentati durante la sesta “Conferenza Nazionale sulla formazione continua in medicina” che si è tenuta a Roma lo scorso 24 Novembre.

Rimane una notevole disomogeneità formativa tra le aree professionali. La maggior parte della formazione, infatti, è rivolta a medici chirurghi (68%), seguiti da infermieri (28%) e operatori dell'area riabilitativa (25%), mentre meno del 3% sono rivolti a Fisici, Chimici, Veterinari ed Ostetriche.
Il 38% dei medici è "in regola" con l'ECM e un altro 8-10% mancherebbero solo otto-dieci crediti, mentre il 15% non ha acquisito nemmeno un credito formativo negli ultimi tre anni.

Il nostro sistema di formazione è all’avanguardia in Europa e non solo – ha sottolineato Amedeo Bianco, Presidente Fnomceo e vicepresidente Commissione nazionale per la Formazione Continua – Possiamo affermare con certezza di aver raggiunto un elevatissimo grado di evoluzione. La trasformazione epocale risiede nel passaggio dall’accreditamento degli eventi all’accreditamento dei provider”. Altro elemento di forza è costituito “dal sistema della certificazione dei crediti che è differente dalla mera registrazione in quanto non si limita a una raccolta notarile. Non mancano comunque aspetti da rafforzare, come la sistematica attività di formazione in materia di antibiotici. Necessario poi colmare il divario tra le varie aree professionali. Non dobbiamo crogiolarci, ma produrre stimoli continui”.

L’Ecm che verrà “necessita di una profonda riforma – ha auspicato Achille Iachino, segretario della Commissione nazionale Formazione Continua – Serve un patto di cambiamento per provider e professionisti all’insegna della partecipazione, che rappresenta l’unico strumento per garantire effettiva rappresentatività”. Importante il dato relativo ai controlli “che sono stati 260 nel corso del 2014, a testimonianza del notevole monitoraggio sulla qualità”. Nel complesso “il problema non è il numero di provider che popolano il sistema, perché a maggiore libertà corrisponde maggiore responsabilità. L’importante è saper cogliere tutte le opportunità, valorizzando sempre di più i momenti di verifica”.

Nel corso dell’evento si è parlato anche di Rappresentatività dei Provider, tema fortemente sentito dai presenti. In questo ambito è emersa, in maniera significativa, l’esigenza di elaborare un modello funzionale che faciliti la comunicazione fra i provider privati e le istituzioni.

A lanciare la proposta è stato Carlo Zerbino, Direttore Generale di AIPO, durante un incontro tenuto all’interno di Federcongressi. “E’ necessario garantire a tutti i provider privati, che abbiano un riconosciuto know-how scientifico, una rappresentanza tecnica e unitaria che renda maggiormente efficace la comunicazione con la Commissione” ha commentato Carlo Zerbino. “In quest’ottica andrebbe ridefinita anche la relazione fra la singola Società Medico Scientifica e la Federazione delle società medico-scientifiche (FISM)”

“Federcongressi&eventi infatti racchiude da un lato soggetti privati che posseggono un elevato know-how scientifico e dall’altro Provider capaci di gestire un’attività formativa con elementi andragogici e di elevato spessore scientifico. Perché dunque non pensare di portare all’interno di quest’Associazione, ovviamente coi dovuti distinguo, Provider come le società medico-scientifiche, capaci di generare attività formative che poi vengono gestite e operate da soggetti privati, dotati di know-how scientifico?» conclude Zerbino.

“I criteri che il Ministero ha chiesto alla Federazione Italiana Società Medico-scientifiche (FISM) prevedono che la società medico-scientifica che chiede l’accreditamento abbia una funzione di Provider ECM” spiega Francesco Macrì, Segretario Nazionale FISM. “In FISM ci siamo mossi da un paio d’anni in questo senso, ma oltre ad aver stabilito queste griglie, che il Ministero sembra aver fatto sue, abbiamo affermato la necessità di modificare la struttura che raggruppa le varie società medico-scientifiche. Dovrà avvenire una scrematura: fra i vari criteri ce n’è uno fondamentale, che dice che una società medico-scientifica per essere accreditata deve riferirsi a una branca medica appartenente all’elenco delle Scuole di specializzazione e anche all’elenco delle vecchie idoneità primariali. Pochissime rispondono a questi requisiti” conclude Franscesco Macrì.

“Con il nuovo Statuto potremo prevedere uno spazio specifico per i Provider, così da creare i presupposti per alleanze con soggetti importantissimi che generano l’attività ECM” ha commentato Mario Buscema, Presidente di Federcongressi&eventi.


Ufficio Stampa AIPO