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Rivoluzionari i farmaci biologici nell'asma grave

Ansa pubblica l'intervista a Claudio Micheletto:

Claudio Micheletto, direttore pneumologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Venora, quali sono le prossime sfide nella gestione dell’asma?“Negli ultimi 10 anni la gestione dell’asma in Italia è molto migliorata, non c’è un grande problema di sottodiagnosi, ma la sfida è cercare di migliorare l’aderenza alla terapia. I nostri pazienti nelle fasi intercritiche, cioè quando stanno bene tendono ad abbandonare la terapia e usano bronco-dilatatori che sono farmaci sintomatici ma che non curano la malattia. Si espongono così al rischio di gravi crisi asmatiche e dall’altro agli effetti collaterali del sovradosaggio. La grande sfida per il futuro è di migliorare il controllo complessivo della malattia”.

Quali sono le terapie attualmente disponibili per la cura dell’asma grave? “Da qualche anno anche nell’asma è possibile curare i pazienti con farmaci biologici che hanno rivoluzionato l’approccio. Si chiamano biologici perché vanno selettivamente a bloccare dei processi infiammatori biologici. Sono riservati all’asma grave, in particolare all’asma eosinofilica, e stanno dando dei grandissimi risultati. Non hanno effetti collaterali e sono risparmiatori di cortisonici. Oltretutto alcune comorbidità hanno le stesse eziopatogenesi, quindi sono efficaci nella poliposi nasale, nella dermatite allergica, e nella esofagite eosinofilica”.