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COVID-19. Fra i vaccinati l'incidenza di infezioni, ricoveri e decessi è dieci volte più bassa

E' stato pubblicato il 16 luglio scorso l'aggiornamento del bollettino diffuso dall'Istituto Superiore di Sanità circa i dati di sorveglianza dei casi di infezione di Sars CoV-2 sul territorio nazionale.

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Da sottolineare come nella fascia d’età 80+ anni, negli ultimi 30 giorni, il 36% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 50% delle ospedalizzazioni, l’81% dei ricoveri in terapia intensiva e il 66% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che rappresentano il 9,5% della popolazione in questa fascia d’età.

In particolare, si evidenzia:

• Si osserva un rapido aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale (14 per 100.000 abitanti (05/07/2021-11/07/2021) vs 9 per 100.000 abitanti (28/06/2021-04/07/2021)

• L’età mediana dei soggetti segnalati al sistema di sorveglianza con infezione confermata da virus SARS-CoV-2 nelle ultime due settimane è pari a 29 anni (range 0-101 aa)

• Nelle ultime due settimane il 26,7% dei casi totali ha un’età inferiore a 19 anni, il 62,3% ha una età compresa tra 20 e 59 anni e il 11% ha un’età superiore a 60 anni

• Nel periodo 23 giugno–6 luglio 2021, l’indice di trasmissibilità (Rt) medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91 (range 0,67– 1,32), in deciso aumento rispetto alla settimana precedente (16 giugno–29 giugno 2021 0,66, range 0,62– 0,85) e sopra uno nel limite superiore. Si osserva in particolare che l’Rt “augmented” al 6 luglio è significativamente sopra la soglia epidemica [1.24 (1.21-1.27)]. L’elevata proporzione di nuove diagnosi tra giovani soggetti asintomatici va ulteriormente considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità

• Nel 74,2% dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è riportata una trasmissione locale (autoctona) dell’infezione, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (76%); nel 5,2% i casi provengono da un paese estero e lo 1,1% da altra Regione/PA (nel 19,5% dei casi l’informazione non è nota)

• La maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni in soggetti non completamente vaccinati (cioè che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino SARS-CoV-2 o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino mono dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino). Nello specifico, nella fascia d’età 80+ anni, negli ultimi 30 giorni, il 36% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 50% delle ospedalizzazioni, l’81% dei ricoveri in terapia intensiva e il 66% dei decessi sono avvenuti in persone che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che sono attualmente il 9,5% della popolazione in questa fascia d’età

• Nel 36,8% dei casi segnalati nelle ultime due settimane, l’accertamento diagnostico è stato motivato dalla presenza di sintomi

• Sebbene la variante alfa sia ancora la variante prevalente in Italia, la sua prevalenza sta diminuendo. I vaccini in uso mantengono contro questa variante, caratterizzata da una trasmissibilità più elevata rispetto a varianti precedentemente diffuse nel nostro paese, la loro efficacia nel prevenire casi di malattia ed infezione dovuti a questa variante. In linea con quanto osservato in altri paesi europei con elevata copertura vaccinale, anche in Italia si conferma una sempre maggiore diffusione della variante delta. Questa variante è caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità e da una parziale riduzione nella capacità di neutralizzazione di anticorpi contro varianti del virus SARS-CoV-2 precedentemente circolanti.
Per maggiori dettagli consultare: https://www.iss.it/cov19-cosa-fa-iss-varianti

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La situazione nelle ultime due settimane (28 giugno - 11 luglio 2021)

• Durante il periodo 28 giugno - 11 luglio 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 14.007 nuovi casi, di cui 17 deceduti (questo numero non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 28 giugno)

• 147 casi (1%) si sono verificati in operatori sanitari

• Il 62,3% dei casi segnalati al sistema di sorveglianza nelle ultime due settimane ha una età compresa tra 20 e 59 anni. L’11,0% dei casi ha un’età superiore a 60 anni e il 26,8% dei casi ha meno di 19 anni (età mediana 33 anni, range 0-104 aa) (Figura 3); il 54,6% dei casi è di sesso maschile

• Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 14 luglio 2021, sono stati riportati al sistema di sorveglianza 4.257.667 casi di COVID-19 diagnosticati in Italia dai laboratori di riferimento regionali come positivi per SARS-CoV–2 e 127.028 decessi

• Complessivamente la percentuale di casi nei soggetti di sesso femminile è leggermente superiore (51,1%) mentre nella fase iniziale dell’epidemia era maggiore il numero di casi diagnosticato in persone di sesso maschile

• L’età mediana dei casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 segnalati dall’inizio dell’epidemia è pari a 46 anni (range 0-109 aa). A partire dalla fine di aprile 2020 si osserva un chiaro trend in diminuzione con l’età mediana che passa da oltre 60 anni nei primi due mesi dell’epidemia a circa 30 anni nella settimana centrale di agosto, per poi risalire fino a 49 anni nel mese di novembre e scendere a 29 anni nell’ultima settimana, raggiungendo di nuovo il picco più basso da agosto 2020

• Nelle prime settimane dell’epidemia si riscontrava una maggiore percentuale di casi severi, critici e di casi già deceduti al momento della diagnosi (diagnosticati mediante tamponi effettuali post-mortem), con il passare del tempo, si evidenzia, in percentuale, un netto incremento dei casi asintomatici o pauci-sintomatici e una marcata riduzione dei casi severi e dei decessi specialmente nelle fasce d’età 0-19, 20-59 e 60-69

• al 14 luglio 2021, circa il 91% degli ultraottantenni in Italia ha ricevuto almeno una dose di vaccino e più del 89% ha completato il ciclo vaccinale (due dosi). Diciannove Regioni/PA hanno raggiunto una copertura vaccinale superiore all’80% in questo gruppo di età

• Più dell’85% della popolazione nella fascia di età fra i 70 e i 79 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Venti Regioni/PA hanno una copertura con una dose superiore al’80% per questa fascia di età, mentre la rimanente Regione ha una copertura vaccinale compresa tra il 60-79%. Infine, più del 75% dei soggetti in questa fascia di età ha completato il ciclo vaccinale (due dosi)

 

Ufficio stampa AIPO-ITS