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Presentati i dati del registro Asma Grave frutto della collaborazione fra AAIITO e AIPO-ITS

Il 27 e 28 novembre scorsi si è tenuta la quarta edizione del Workshop Nazionale Registro Asma Grave, appuntamento annuale di aggiornamento e confronto rivolto a chi si occupa delle gestione di questa patologia. Sono stati discussi e presentati i risultati dei più importati e recenti studi clinici sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. E’ stata inoltre l’occasione per presentare un aggiornamento dei dati ottenuti grazie al Registro Nazionale Asma Grave/Italian Registry of Severe Asthma RAG/IRSA frutto della collaborazione fra AAIITO e AIPO-ITS.

La professoressa Maria Beatrice Bilò, Responsabile Formazione dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali Ospedalieri (AAIITO), ha sottolineato come sebbene il registro RAG/IRSA sia il più giovane comparso nel panorama scientifico presenti tutti gli items previsti dalle istituzioni scientifiche internazionali.
Maria Beatrice Bilò ha quindi presentato un aggiornamento dei dati del registro. Sono 107 i centri aderenti al progetto, 102 sono quelli attivati e 88 quelli attivi nel processo di arruolamento. Questo ha avuto un andamento crescente dalla primavera del 2018 fino alla fine del 2019. L’emergenza sanitaria in corso ha rallentato, ma non fermato, la procedura di arruolamento al registro. I pazienti attualmente registrati sono 1477, ne sono stati arruolati 1404 e di 1209 sono state completate le schede per una prima valutazione.

Sono state poi illustrate le caratteristiche generali di 851 pazienti sui quali è stata fatta una prima analisi. Si tratta per lo più di donne (61%), con un’età media pari a 54 anni, leggermente sovrappeso, con un’età media di insorgenza dei sintomi pari a 29 anni. Il 73% del campione presenta atopia. Il 22% riferisce di avere avuto esperienza di fumo passivo.

Per quanto riguarda la funzionalità respiratoria, il 53% dei pazienti riferisce un FEV1 predetto inferiore al 70%. Inoltre questi pazienti presentano un fenotipo prevalentemente eosinofilico, con un’evidenza di atopia nel 73% dei casi.
La stragrande maggioranza (94%) di questi pazienti è in trattamento con una combinazione di ICS/LABA, il 32% dei pazienti con steroidi sistemici. Il 64% utilizza anticorpi monoclonali.

Per quanto riguarda le comorbilità, l’87,5% dichiara di avere una o più comorbilità. Le più frequenti sono rinosinusite, reflusso gastroesofageo e poliposi nasale. Il 62,2% dei pazienti presenta asma non controllato. Negli asmatici non controllati c’è una maggiore severità della malattia e un maggiore utilizzo di steroidi sistemici con minore impiego di anticorpi monoclonali. Anche negli asmatici atopici si riscontra una maggiore gravità della malattia, più esacerbazioni, maggiore utilizzo di steroidi sistemici.

La parola è poi passata al dott. Fausto De Michele, Past President AIPO-ITS, che ha spiegato come il registro preveda la registrazione dei dati relativi alla prima visita e il monitoraggio dello stato di salute del paziente per 5 anni, con visite di follow-up ogni 12 mesi.
Il dott. De Michele ha quindi presentato e confrontato i dati rilevati alla prima visita rispetto al follow up a 12 mesi di 301 pazienti. Per quanto riguarda il controllo dell’asma i dati mostrano un miglioramento dopo 12 mesi. Infatti si è passati dal 38% dei pazienti con asma controllato all’80%. Anche il dato sulle riacutizzazioni è migliorato: si è passati dall’86%, con più della metà dei pazienti che riferiva più di 2 riacutizzazioni all’anno, al 39%.
Per quanto riguarda lo stato infiammatorio, valutato secondo i livelli di eosinofilia, questo è passato da un 54% alla prima visita a un 21,5% al follow-up.
L’impiego degli steroidi sistemici è passato dal 35 al 24% al follow-up e l’utilizzo degli anticorpi monoclonali è passato dal 68 all’83%.
Per il 38% di questi 301 pazienti è stato necessario rivedere la terapia farmacologica modificando l’approccio terapeutico. In coloro che hanno cambiato l’approccio terapeutico l’effetto positivo sul controllo della patologia è stato maggiore.
“Da questa prima analisi dei dati possiamo affermare che l’adesione a uno strumento come il registro di patologia si traduce in una regolarità dei controlli, un miglior monitoraggio dei trattamenti così come in una migliore aderenza alla terapia. Il registro induce infatti i centri a lavorare in maniera più programmata con un netto miglioramento degli outcome clinici, minori accessi al pronto soccorso e più precisa fenotipizzazione di ogni singolo paziente” ha concluso De Michele.

Vi è stato poi l’intervento del dott. Carlo Zerbino, Direttore Generale AIPO-ITS, che ha sottolineato come, nonostante le difficoltà del momento, il network Asma Grave abbia dato segni di vitalità, di impegno e di collaborazione fra i centri. “L’obiettivo è quello di arrivare a una Rete Nazionale dei Centri per la diagnosi e cura dell’Asma e dell’Asma Grave (RAG/IRSA) e Medicina della persona attraverso la condivisione con tutta la comunità scientifica delle esperienze dei centri dislocati in tutta Italia e afferenti al RAG/IRSA. Tale condivisione porterà a una progettualità, volta al miglioramento del controllo dell’asma grave, che andrà ben oltre il Registro. Arrivederci alla quinta edizione del workshop che si terrà il 26 e il 27 novembre 2021” ha concluso Carlo Zerbino.

Ufficio Stampa AIPO-ITS