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Riabilitazione ospedaliera. Dalle associazioni di pazienti delusione per le mancate risposte

In una lettera inviata a Quotidiano Sanità i rappresentanti delle principali associazioni di pazienti affetti da patologie respiratorie lamentano il loro mancato coinvolgimento nella stesura e approvazione finale del DM dal titolo: “Linee di indirizzo per l’individuazione di percorsi appropriati nella rete di riabilitazione”.

Riportiamo alcuni stralci della lettera:

Una delegazione delle nostre Associazioni di Pazienti, in rappresentanza della popolazione affetta da patologie respiratorie, dopo richiesta di chiarimenti rivolta al Ministro On. Giulia Grillo, è stata dirottata alla Direzione Generale della Programmazione del Ministero della Salute; nell’incontro che ci è stato accordato siamo stati rassicurati “A PAROLE” che il decreto non avrebbe influito sulla accessibilità alle cure riabilitative e ci è stato promesso l’invio della bozza del Decreto.
 
Nonostante i ripetuti solleciti, anche a mezzo posta certificata, mai abbiamo ricevuto risposta. Il 10 giugno scorso abbiamo inviato una nuova lettera indirizzata al Ministro Grillo, al suo capo di gabinetto e ai sottosegretari, in cui si chiedeva esplicitamente di rivedere almeno due punti critici che erano emersi dalle indiscrezioni pubblicate dai media, ovvero la soglia del 20% ai ricoveri riabilitativi dal domicilio e l’Unità di Valutazione Multidimensionale che definisce a priori l’appropriatezza dei ricoveri. Anche in questo caso nessuna risposta, neppure dopo sollecito telefonico alla segreteria del Ministro.
 
Nonostante le rassicurazioni “A PAROLE”, ora apprendiamo che il documento è stato mandato avanti mantenendo invariati i punti sopracitati. La soglia del 20% annuo sui ricoveri dal domicilio è rimasta invariata, con l’aggiunta di una frase che di fatto scarica tutta la responsabilità sulle Regioni: “tale quota non costituisce una limitazione all’accesso ma è da intendersi come riferimento generale, nei confronti del quale le regioni nell’ambito della propria autonomia possono adottare apposite rimodulazioni…” La percentuale è stata calcolata sulla base dello storico dei ricoveri riabilitativi a livello nazionale, ma tutto l’impianto del DM è costruito sul modello delle patologie neuromotorie (ictus, lesioni midollari, gravi cerebropatie acquisite), condizioni che normalmente necessitano di ricovero riabilitativo dopo l’evento acuto, fino al raggiungimento del massimo livello di recupero possibile…..”

E la lettera si conclude la seguente considerazione:

“Se il Ministro Grillo e i suoi collaboratori “esperti” vogliono razionalizzare i costi della riabilitazione, almeno si preoccupino di discriminare tra condizioni cliniche molto differenti, predispongano dei servizi di Riabilitazione Pneumologica territoriale con il personale adeguato e garantiscano i letti di riabilitazione necessari a contrastare le gravi riacutizzazioni respiratorie (molto più costose in termini economici e sociali).
In caso contrario, verranno ricordati come coloro che, nonostante le evidenze epidemiologiche e scientifiche, hanno riempito i Pronto Soccorso e le Terapie Intensive d’Italia di malati respiratori cronici con gravi rischi per la loro salute e mettendo seriamente a rischio la loro vita. Le nostre disabilità sono invalidanti quanto quelle causate da un danno neurologico e a volte di più. I nostri bisogni non possono essere gestiti allo stesso modo di chi ha una problematica neurologica. Non siamo malati di serie B! La Riabilitazione Pneumologica per noi significa guadagnare salute e anni di vita e, a volte, la vita stessa. Non toglieteci anche il respiro!”

Lo scorso aprile, AIPO insieme all’Associazione Italiana di Cardiologia Clinica Preventiva e Riabilitativa (AICPR) aveva inviato una lettera ai giornali, ripresa anche da Quotidiano Sanità, in cui esprimeva forte preoccupazione in merito alle bozze del D.M. “Criteri di Appropriatezza dell’accesso ai ricoveri di riabilitazione ospedaliera” e relativo allegato “Percorsi appropriati nella rete di riabilitazione”.
 
In particolare, AIPO e AICPR indicavano come uno dei punti critici del documento, ma certamente non il solo, quello rappresentato dal cosiddetto concetto “soglia”. Se approvato il D.M. limiterà infatti al 20% del totale i ricoveri riabilitativi di pazienti con patologia cronica e invalidante cardiologica o respiratoria.

Vai alla lettera AIPO-AICPR