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Arrivano i dati del sistema di sorveglianza PASSI

In Italia, fra chi è sovrappeso, quelli capaci di seguire con costanza una dieta sono tre volte di più rispetto agli altri se a suggerirlo è il medico di base. Stessa sorte per la prevenzione oncologica: agli screening si aderisce soprattutto se oltre alla lettera dell’ASL arriva l’invito del medico curante.

Questi sono alcuni dei dati emersi dal rapporto PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia: la sorveglianza Passi), il sistema con cui le ASL coordinate dalle Regioni e dall’Istituto Superiore di Sanità sorvegliano gli stili di vita. Si tratta di un vero e proprio filo diretto con i cittadini che consente di registrare la loro percezione del Sistema Sanitario Nazionale. Emerge il profondo divario fra Nord e Sud sia per quanto riguarda l’offerta sanitaria che nell’adesione ai programmi di screening.

Secondo il Rapporto PASSI le raccomandazioni circa stili di vita salutari vengono date solo a persone con comportamenti particolarmente a rischio come i forti fumatori, persone obese o individui con aumentato rischio cardiovascolare o affette da patologie croniche. Inoltre, sempre secondo il rapporto, il consiglio del medico e dell’operatore sanitario non sembra una pratica poi così diffusa: poco più del 50% dei fumatori riferisce di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare, ancor meno persone in eccesso ponderale riferiscono di aver ricevuto il consiglio di perdere peso, solo il 30% degli assistiti dichiara di aver ricevuto il consiglio di praticare attività fisica e appena il 6% dei consumatori di alcol a maggior rischio (per consumo abituale elevato o binge drinking o consumo prevalentemente fuori pasto) riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno.

Quanto emerso dal rapporto PASSI mostra come i programmi di screening oncologici ben organizzati possano consentire l’accesso alla prevenzione anche a persone svantaggiate. Infatti per coloro che per basso livello di istruzione, difficoltà economiche o cittadinanza straniera si sottopongono con meno frequenza di altri ai test di diagnosi precoce dei tumori quali quello alla mammella, alla cervice uterina e al colon-retto, l’offerta di screening oncologici preventivi rappresenta una vantaggiosa e rilevante opportunità di prevenzione.

Nel tempo, inoltre, aumenta la copertura totale degli screening oncologici, grazie proprio all’aumento della copertura degli screening organizzati, e inizia a delinearsi una significativa riduzione dell’iniziativa spontanea proprio lì dove l’offerta dei programmi di screening è più solida. Resta significativo il gradiente geografico Nord-Sud a sfavore delle Regioni meridionali, determinato prevalentemente dalla minore copertura degli screening organizzati.

Leggi il rapporto completo: http://www.epicentro.iss.it/passi/

Ufficio Stampa AIPO