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OSAS: dal Ministero un documento per la gestione della patologia

Approvato dalla Conferenza Stato Regioni il documento sulla gestione della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) elaborato dal tavolo tecnico multidisciplinare costituito nel novembre 2014 presso il Ministero della Salute.
Trattandosi di una patologia dai caratteri multidisciplinari, molteplici sono le discipline rappresentate al tavolo e che hanno lavorato in maniera sinergica alla stesura di un documento volto ad arrivare all’elaborazione di un percorso diagnostico e terapeutico per una patologia che colpisce milioni di persone in Italia.

Come migliorare la gestione di questa condizione? Secondo i firmatari del documento la risposta è l’integrazione fra i servizi offerti dalla rete ospedaliera e quelli territoriali.

La stesura del documento ha preso le mosse da un’attenta analisi della disponibilità di risorse e dei reali bisogni assistenziali. Nell’elaborare il documento, i membri del tavolo tecnico hanno inoltre tenuto conto di numerosi fattori. Innanzitutto le peculiarità legate ai differenti assetti regionali, le indicazioni presenti nelle linee guida nazionali e internazionali, nonché le competenze delle Regioni in materia di organizzazione dei servizi.

Fra le proposte contenute nel documento vi è la realizzazione, sul territorio, di una rete ambulatoriale multidisciplinare formata da specialisti esperti nella diagnosi e cura dell’OSAS, che sia poi collegata a una struttura ospedaliera di riferimento dotata delle idonee risorse strumentali.

La mancata diagnosi e il conseguente mancato trattamento di questa condizione determinano un aumento della morbilità e della mortalità della popolazione che ne è colpita, un aumento dei costi sanitari e una perdita di produttività legata alle giornate di assenza dal lavoro nonché un maggiore rischio di incidenti stradali e infortuni sul lavoro.

L’OSAS è oggi riconosciuta come una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna (Excessive Daytime Sleepiness - EDS), e come tale individuata quale fattore o cofattore determinante o favorente in un rilevante numero di incidenti stradali e lavorativi.


“Il fatto che sia stata riconosciuta, da parte del Ministero, la rilevanza di una patologia così diffusa e spesso poco conosciuta è un dato importante” commenta Giuseppe Insalaco, Primo Ricercatore IBIM – CNR, Palermo, pneumologo, nonché componente del Comitato Esecutivo di AIPO. “L’identificazione dei soggetti che ne sono affetti e il loro trattamento determina una rilevante riduzione della spesa sanitaria grazie al contenimento delle comorbilità e alla riduzione di incidenti stradali, sul lavoro e domestici.”

Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale disegnato all’interno del documento prevede tre fasi.

La prima, che vede come protagonisti i medici di medicina generale, consiste nella formulazione del sospetto clinico di OSAS, la selezione dei soggetti da inviare alle strutture specialistiche ambulatoriali per conferma diagnostica strumentale e successivo trattamento della malattia. La seconda fase prevede la conferma diagnostica, il trattamento e il follow-up. La terza fase consiste in eventuali approfondimenti diagnostici e interventi terapeutici richiedenti il ricovero.

All’interno del documento vi è poi una parte dedicata all’OSAS in pediatria con riferimenti ai caratteri epidemiologici, alle complicanze dell’OSAS in questa fascia di età, ai costi, alla diagnosi clinica e agli interventi terapeutici specifici per questa categoria di pazienti.

A chiudere il documento è una serie di proposte volte al superamento delle criticità connesse alla scarsa conoscenza della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) come malattia cronica.

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Ufficio Stampa AIPO