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Apnee ostruttive del sonno e patenti di guida. Cosa cambia

Con il decreto del 22 Dicembre 2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 gennaio u.s, il Ministero dei Trasporti italiano rende operativa la direttiva della Commissione Europea 2014/85/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, riguardante la normativa in materia di patente di guida. Possiamo parlare di una piccola rivoluzione nel campo dell’idoneità alla guida in quanto il decreto rappresenta una risposta concreta al problema della sonnolenza e ai colpi di sonno alla guida.

Tra le modifiche apportate vi è quella che riguarda il rinnovo o il rilascio della patente di guida a soggetti affetti dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), patologia che colpisce milioni di persone in Italia e di questi circa 2.000.000 presentano un quadro conclamato. Si tratta di una condizione cronica con elevata prevalenza e rilevanti implicazioni economiche e sociali, ancora sotto-diagnosticata e sotto-trattata. In chi ne soffre si verificano episodi di ostruzione completa o parziale delle prime vie aeree, che provocano russamento, frequenti risvegli notturni talora non percepiti, variazioni della frequenza cardiaca e aumenti della pressione arteriosa sistemica e polmonare.
Con l’introduzione del decreto chi soffre di apnee ostruttive notturne con eccessiva sonnolenza diurna verrà sottoposto a precisi controlli ai fini del rilascio della patente di guida.

A chi rivolgersi per una corretta diagnosi? La patologia rientra in quelli che vengono classificati come Disturbi respiratori del Sonno. Secondo un censimento nazionale realizzato dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) in Italia sono quasi 200 le Unità Operative di Pneumologia che si occupano di diagnosi e cura dei disturbi respiratori del sonno. Da oltre un ventennio infatti, l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) ha profuso energie e impegno al fine di aumentare la conoscenza relativa a questa malattia in maniera tale da favorire un percorso diagnostico e terapeutico ottimale.

“Intervenendo precocemente con una tempestiva diagnosi e con percorsi diagnostico terapeutici adeguati si possono ottenere notevoli miglioramenti con ripercussioni positive non solo in ambito sanitario ma anche sociale” dichiara Giuseppe Insalaco, Primo Ricercatore IBIM – CNR, Palermo, pneumologo, nonché componente del Comitato Nazionale di AIPO. Secondo il decreto la patente di guida non potrà essere né rilasciata né rinnovata a soggetti che soffrono di disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che provochino sonnolenza diurna con conseguente riduzione dell'abilità alla guida, qualora non siano adeguatamente controllate con le cure prescritte.

La normativa quindi riguarda il fenomeno delle apnee ostruttive del sonno quando è presente sonnolenza diurna. A dare la definizione di sonnolenza diurna è la American Accademy of Sleep Medicine, (AASM) che definisce sonnolenza diurna una sensazione soggettiva di un imperioso bisogno di sonno in una condizione o ad una
ora non usuale o un episodio di addormentamento non intenzionale in una condizione non usuale.

“I soggetti per i quali sono evidenti i sintomi riconducibili alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) saranno sottoposti a particolare osservazione da parte del medico monocratico che somministrerà loro un questionario volto a stabilire la presenza della patologia e la severità della eventuale sonnolenza. In base al numero di apnee per ora registrate la patologia viene classificata come di grado lieve, moderato o grave” spiega Giuseppe Insalaco. Per quanto riguarda le novità introdotte dal decreto, a seconda del profilo di rischio del paziente si configurano differenti scenari.

“I soggetti a basso rischio sono russatori abituali con sonnolenza assente o di lieve entità. Di fronte a questi casi il medico monocratico è nelle condizioni di rilasciare la certificazione di idoneità alla guida. Rientrano nei profili a basso rischio quei soggetti nei confronti dei quali sia stata formulata una diagnosi di OSAS ma che possano documentare l’assenza di sonnolenza diurna attraverso la dichiarazione di uno specialista esperto sulla patologia che lavori presso una struttura pubblica e che attesti l’efficacia della terapia prescritta e l’aderenza al trattamento” continua l’esperto.

Appartengono al livello a medio rischio i soggetti con sonnolenza lieve. In caso di dubbio circa la sicurezza alla guida il medico monocratico può demandare la valutazione all’idoneità alla guida alla Commissione Medica Locale (CML). I soggetti che presentano eccessiva sonnolenza diurna appartengono alla categoria considerata ad elevato rischio per la quale la certificazione di idoneità alla guida è affidata alla Commissione Medica Locale che ha la facoltà di certificare l’autorizzazione alla guida nel caso in cui i sintomi siano adeguatamente controllati, i pazienti seguano la terapia prescritta e presentino miglioramenti della sonnolenza eventualmente confermati da uno specialista.

Ufficio Stampa AIPO