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OSAS e patenti di guida. L'Italia si allinea all'Europa

Con il decreto del 22 Dicembre 2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 gennaio u.s, il Ministero dei Trasporti italiano rende operativa la direttiva europea della Commissione 2014/85/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, riguardante le normative in materia di patente di guida.

Tra le modifiche apportate vi è quella che riguarda il rinnovo o il rilascio della patente di guida a soggetti affetti dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS).
Secondo il decreto la patente di guida non potrà essere né rilasciata né rinnovata a soggetti che soffrono di disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che provochino sonnolenza diurna con conseguente riduzione dell’attenzione, qualora non siano adeguatamente controllate con le cure prescritte.

In Italia si stima infatti che circa il 20% di tutti gli incidenti stradali, soprattutto quelli con conseguenze più gravi, siano da riferire a condizioni di sonnolenza/alterata vigilanza e l’OSAS è la patologia che più di ogni altra malattia determina eccessiva sonnolenza diurna.


Quali sono le conseguenze pratiche per lo pneumologo e per il cittadino?

Commento della dr.ssa Maria Patrizia Accattoli, medico del lavoro e pneumologo socio AIPO, che ha partecipato ai lavori del tavolo interministeriale - Ministero della Salute e Ministero dei Trasporti – appositamente costituito per il recepimento della direttiva europea 2014/85.

“Innanzitutto vorrei sottolineare che un aspetto estremamente positivo che ha comportato la direttiva europea 2014/85 è che finalmente a livello di opinione pubblica ma anche tra gli operatori e gli amministratori della sanità, si è finalmente preso coscienza dell’esistenza di una patologia che ha un grande impatto sulla salute individuale e sulla società ma che continua ancora oggi ad essere largamente misconosciuta e sottostimata."


"Quando si è cominciato a parlare di tale direttiva tutti gli specialisti che quotidianamente si occupano di tali pazienti si sono preoccupati per le possibili conseguenze non solo sui singoli cittadini ma anche sulle strutture che li assistono. Infatti, considerando che in Italia vengono rinnovate ogni anno all’incirca 5 milioni di patenti, ci si poteva aspettare di dover fronteggiare qualcosa come almeno 500.000 soggetti /anno da dover studiare e trattare per OSA, mentre, al momento, le strutture esistenti su tutto il territorio nazionale sono in grado di gestirne un numero nettamente inferiore. E’ chiaro pertanto che tale problema avrebbe potuto assumere dimensioni assolutamente insostenibili."

 
"In realtà la norma di recepimento che è appena stata pubblicata è stata elaborata con onestà professionale senza sottovalutare il fenomeno, ma nello stesso tempo evitando una inutile e controproducente enfatizzazione del problema; la norma stabilisce infatti che la limitazione della patente si applica alle sole forme di OSA in cui è presente sonnolenza diurna grave con riduzione dell’attenzione mentre dispone che, qualora tali soggetti risultino adeguatamente trattati con conseguente controllo della sintomatologia, la patente può essere confermata. Quindi, è chiaro che, ai fini della idoneità psicofisica alla guida, quello che interessa non è tanto l’entità della patologia in termini numerici di AHI o RDI ma in termini di sintomi in grado di compromettere la vigilanza."


"In considerazione del fatto che, per tenere costantemente sotto controllo la sintomatologia è necessario non solo che la terapia si dimostri efficace ma anche che l’aderenza alla terapia sia costante, la norma prevede poi, in ottemperanza alla direttiva europea, che in questi soggetti si applichi una riduzione della validità della patente: 3 anni per le patenti del gruppo 1 (A e B) e 1 anno per le patenti del gruppo 2 (patenti professionali)."

"Da un punto di vista pratico, come pneumologi ci aspettiamo comunque un carico aggiuntivo di lavoro ma probabilmente non delle dimensioni paventate all’inizio; infatti non si tratterà di studiare e curare qualsiasi cittadino sospetto per OSA ma, in modo mirato, solo quei soggetti che possono realmente rappresentare un rischio per la circolazione stradale."

 
"Mi sembra importante anticipare che il tavolo di lavoro interministeriale a cui ho preso parte ha preparato anche delle indicazioni operative sull’iter da seguire, ad uso dei medici monocratici e dei medici delle Commissioni Medico Locali (i medici che rilasciano/rinnovano le patenti (n.d.a.), la cui uscita è prevista in tempi brevissimi con un nuovo apposito decreto ministeriale. Questo documento prevede, tra l'altro, la modifica del certificato del medico di fiducia (per il primo rilascio della patente) e dell’autocertificazione rilasciata dal cittadino (per i successivi rinnovi); inoltre, viene fornito un modello di certificato da compilare da parte dello specialista di struttura pubblica che ha in cura il paziente in cui riportare i dati di compliance e il giudizio complessivo sull’efficacia della terapia praticata nel migliorare la sonnolenza e consentire condizioni di buona vigilanza."

 
"D’ora in poi, assistere i nostri pazienti anche in questo percorso medico-legale, sarà parte importante del nostro lavoro; la sfida da vincere sarà quella di comprendere noi per primi e di far comprendere a loro che non si tratta meramente di un ulteriore ostacolo burocratico, ma di un’occasione in più per affrontare al meglio, in qualche caso addirittura scoprire, una patologia che, se non adeguatamente trattata, può comportare conseguenze estremamente negative sulle condizioni di salute, sulla qualità della vita, sulle abilità lavorative e sulla idoneità alla guida in sicurezza con ripercussioni sul singolo e sulla società."


"Vale la pena di ricordare che da tempo l’American Thoracic Society e la British Thoracic Society nei loro statement ufficiali sostengono che l’ informazione e la formazione dei pazienti e dei loro familiari sono lo strumento maggiormente capace di ridurre il rischio di incidenti stradali. Senza tutto ciò, le sole azioni repressive costituite dalle norme di legge, sono destinate a fallire" conclude Maria Patrizia Accattoli.

Ufficio Stampa AIPO

 

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