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In questo numero
In this issue
Mirco Lusuardi
…di Rassegna in apertura troviamo i contributi della consueta rubrica Correva l’anno a cura dei Responsabili dei Gruppi di Studio AIPO che commentano tre articoli della letteratura internazionale del 2018 considerati fondamentali per ciascun settore di interesse.
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Correva l'anno 2018

Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia
Paola Martucci
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Fisiopatologia Respiratoria ed Esercizio Fisico
Silvia Tognella
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BPCO, Asma e Malattie Allergiche
Mario Malerba
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Oncologia Toracica
Stefania Greco
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Pneumologia Riabilitativa e Assistenza Domiciliare
Ernesto Crisafulli
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Terapia Intensiva Respiratoria
Teresa Renda
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Pneumopatie Infiltrative Diffuse e Patologia del Circolo Polmonare
Martina Bonifazi
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Patologie Infettive Respiratorie e Tubercolosi
Biagio Carlucci
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Documento

Ossigenoterapia a lungo termine. Stato dell’arte dal 2004 a oggi
Long-term oxygen therapy. State of the art from 2004 to present
Esmeralda Kacerja, Biagio Carlucci, Monia Antonella Moio, Antonio Pontillo, Domenico Romeo, Elio Costantino
Abstract. L’Ossigenoterapia a Lungo Termine (OTLT) è parte fondamentale della terapia della insufficienza respiratoria cronica nel paziente pneumologico. Sia le ultime Linee Guida (LG) AIPO del 2004 che le numerose LG nazionali e internazionali che si sono susseguite negli anni hanno avuto come capisaldi due lavori risalenti agli anni ’80 in cui veniva dimostrata, su un numero relativamente piccolo di pazienti, l’efficacia della OTLT nel migliorare la sopravvivenza di soggetti affetti da  Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). 
D’altro canto, però, la tematica relativa alla OTLT in pazienti con ipossiemia moderata o latente è piuttosto controversa in quanto vi è una certa discrepanza tra i lavori scientifici (spesso contro) e quanto proposto dalle LG internazionali (spesso a favore). Prendendo inoltre in considerazione l’impatto economico non indifferente della OTLT, pari a più del 15% dei costi annuali diretti per i BPCO 1, la problematica del suo utilizzo diviene stringente. 
Da qui nasce la necessità di una revisione dei dati di letteratura, dal 2004 ad oggi, allo scopo di effettuare un aggiornamento delle raccomandazioni in OTLT e di evidenziare le criticità dell’impiego della OTLT in quei casi in cui le sue indicazioni non siano  sostenute da evidenze scientifiche solide, ma che risultano comunque presenti in numerose LG o documenti di indirizzo proposti in letteratura.
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Articoli originali

EBUS-TBNA nella patologia mediastino-polmonare: analisi retrospettiva dei primi 3 anni di attività di un singolo centro
EBUS-TBNA in mediastinal and pulmonary disease: first three years retrospective analysis of a single center
Matteo Della Zoppa, Almerico Marruchella, Paola Faverio, Federico Pane, Alberto Pesci
Abstract. L’EndoBronchial UltraSound-guided TransBronchial Needle Aspiration (EBUS-TBNA) è indicata per la diagnosi, la stadiazione e la tipizzazione molecolare delle neoplasie polmonari primitive o metastatiche e delle patologie granulomatose, cistiche o infettive mediastino-polmonari. L’EBUS-TBNA permette nella maggior parte dei casi la determinazione dei marker oncologici, laddove necessario. La procedura viene condotta in anestesia locale e in sedazione moderata sotto monitoraggio dei parametri vitali. Abbiamo analizzato retrospettivamente una casistica di 246 pazienti, sottoposti alla procedura nel periodo compreso tra ottobre 2014 e dicembre 2017, presso il nostro centro. Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare l’adeguatezza e la resa diagnostica della metodica nella totalità dei casi e in funzione dell’indicazione e della stazione linfonodale biopsiata. L’attendibilità dei risultati negativi è stata valutata attraverso un periodo di follow-up clinico-radiologico di almeno 6 mesi. Sono state valutate la sedazione, il profilo di sicurezza e la curva di apprendimento. Il campione è risultato adeguato nel 91% dei casi e diagnostico nel 59% complessivamente. In 6 casi negativi è stata ripetuta l’EBUS-TBNA che è risultata diagnostica per neoplasia. Due casi sono risultati falsi negativi al follow-up. Infine 26 casi negativi sono risultati non noti al termine dei 6 mesi. Sono state biopsiate 318 sedi: nel 92% stazioni linfonodali e nell’8% lesioni mediastinopolmonari. L’EBUS-TBNA è stata diagnostica nel 59% dei pazienti con neoplasia sospetta. Ha permesso una stadiazione affidabile controllata al follow-up nell’83% dei casi con questa indicazione e ha avvalorato la diagnosi di sarcoidosi nel 94% dei casi con questa indicazione. L’adeguatezza del campione non correla in maniera statisticamente significativa con la stazione linfonodale biopsiata o con il metodo di sedazione; inoltre, nella nostra casistica, non si evince una curva di apprendimento. I limiti dello studio sono la natura retrospettiva, la monocentricità e la perdita di pazienti al follow-up.
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Diffusione, implementazione e limiti dell’attività educazionale nei confronti del paziente pneumologico. Una survey tra gli pneumologi AIPO
Diffusion, implementation and limits of educational activity towards pulmonary patients. A survey among AIPO pulmonologists
Alessandro Zanforlin, Cristina Cinti, Antonella Serafini, Raffaela Giacobbe, Salvatore Cardellicchio, Paola Martucci
Abstract. Introduzione. L’asma e la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) hanno un notevole impatto epidemiologico in Italia e la loro gestione comporta costi rilevanti. La terapia delle malattie respiratorie ostruttive si basa sull’utilizzo di dispositivi di inalazione che richiedono un’attività di istruzione rivolta ai pazienti da parte del personale sanitario. L’attività educazionale ha un ruolo cruciale nella prescrizione della terapia inalatoria, ma non essendo riconosciuta come prestazione, deve spesso avvenire in setting non ideali con potenziali conseguenze negative sulla qualità con cui essa viene erogata. Obiettivi. Indagare lo stato di diffusione dell’attività educazionale tra gli pneumologi italiani, valutando se essa venga erogata, da quali figure sanitarie, in che luoghi, in che tempi e quali ne siano i fattori facilitanti o limitanti. Metodi. Tutti i soci AIPO sono stati invitati a compilare un questionario on-line. Risultati. Le risposte hanno evidenziato che l’attività educazionale si svolge prevalentemente in ambulatorio e in reparto al letto del paziente durante le visite e non in spazi e tempi dedicati. Lo strumento più utilizzato è la dimostrazione diretta del device. I rispondenti indicano come possibili miglioramenti la produzione di materiale audiovisivo da parte delle società scientifiche, il riconoscimento dell’attività come prestazione sanitaria e la formazione degli operatori. Conclusione. In conclusione, l’attività educazionale sembra essere condotta diligentemente dagli operatori in tempi e modi idonei, ma svolta prevalentemente durante le visite. Sottolineiamo la necessità di riconoscere l’attività educazionale come prestazione tariffata, ottenendo tempistiche dedicate e più opportune. Inoltre, la produzione di materiale standardizzato da parte delle società scientifiche faciliterebbe lo svolgimento dell’attività educazionale con materiale attendibile e certificato.
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Casi clinici

Un caso di lesione bronchiale di Dieulafoy
A case of bronchial Dieulafoy’s lesion
Carmine Nicoletta, Angela Irene Mirizzi, Domenico Aronne, Raffaela Giacobbe, Luciano Biagio Giuseppe Montella, Paola Martucci, Alfonso Pecoraro, Raffaella Niola, Bruno del Prato
Abstract. La malattia di Dieulafoy viene definita come un’anomalia vascolare caratterizzata dalla presenza di un’arteria displastica tortuosa nella sottomucosa, da cui derivano i rami vascolari che possono essere localizzati nella mucosa. Una donna di 36 anni è stata ricoverata in ospedale con emottisi recidivante. Dopo una prima broncoscopia in urgenza, una nuova broncoscopia ha mostrato nel ramo ventrale del bronco lobare superiore di sinistra (B3) la presenza di una piccola protrusione di mucosa riccamente vascolarizzata con canalizzazione periferica conservata. Con l’arteriografia è stata eseguita la deafferentazione vascolare dei rami periferici e infine del terzo medio del ramo “madre”.
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Insufficienza respiratoria acuta da “pizza di scarole”
Acute respiratory failure secondary to “pizza with escarole”
Abstract. Le polmoniti post-ostruttive da aspirazione di corpo estraneo consistono in processi broncopneumonici secondari a stenosi bronchiale da materiale estraneo; possono essere silenti o manifestarsi con grave sintomatologia. Il nostro report presenta un caso di insufficienza respiratoria acuta su cronica globale secondaria a polmonite ostruttiva da corpo estraneo in un paziente affetto da broncopneumopatia cronica ostruttiva e sindrome delle apnee ostruttive del sonno in terapia domiciliare con ossigeno a lungo termine e ventilazione meccanica non invasiva. Il corpo estraneo, incuneatosi nel bronco lobare inferiore destro, ha determinato il peggioramento dell’ipossia e dell’ipercapnia, nonché la comparsa di addensamenti polmonari a valle: si trattava di un’oliva inalata inavvertitamente dal paziente!
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Corrispondenza

Indagine under 40 e attività scientifica: i risultati della survey AIPO
Early career members and scientific activities: results from an AIPO survey
Sara Colella, Alessandro Zanforlin
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Corrispondenza - Progressi tecnologici

Il monitoraggio ematochimico incruento del malato respiratorio cronico in ospedale e sul territorio
In and out hospital noninvasive hemodynamic and hematological monitoring in patients with chronic respiratory disorders
Patrizia Scavalli, Sergio Pillon, Livio Picchetto
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Immagini in Pneumologia Interventistica - a cura di Pier Aldo Canessa e Angelo Gianni Casalini

Pleurite cronica uremica
Chronic uremic pleuritis
Federica Novelli, Valentina Pinelli, Massimiliano Sivori, Paolo Dessanti, Michele Moroni, Pier Aldo Canessa 
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Medical Humanities e Pneumologia

Le idee di salute e di malattia - Prima parte
Le idee di salute e di malattia - Seconda parte
Federico E. Perozziello
Abstract. Le idee di salute e di malattia appaiono immediate e semplici e non viene di solito condotta una riflessione sulla loro formazione. Si tratta invece di due condizioni della vita che non sono rigidamente separate. Non è possibile dividere in modo sicuro uno stato di salute da uno di malattia, in quanto questi momenti non possiedono una semplice caratteristica biologica, ma sono anche il frutto di valutazioni di tipo culturale, piuttosto che medico. Accettare la complessità che precede e sostiene lo stato di malattia, oppure quello di salute, significa anche accettare la propria condizione umana e la propria fragilità, smettendo di inseguire a tutti i costi stereotipi di apparenza e di benessere che possono generare un sentimento di inadeguatezza legato a logiche di consumo e non di cura.
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Radiology: Tips & Tricks

Melting ice cube sign
Giorgia Dalpiaz
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