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Presentazioni

In questo numero
In this issue
Mirco Lusuardi
...del periodo estivo prosegue il percorso di innovazione iniziato nel precedente fascicolo della rivista. In apertura troviamo un contributo di Rocco Trisolini e Donato Lacedonia che ci presentano una nuova rubrica da loro curata dal titolo Pneumo-boxe e dedicata ad un confronto a due o più voci su temi "caldi" della Pneumologia al centro del dibattito scientifico, come ad esempio nuove Linee Guida e nuovi approcci terapeutici per una particolare patologia. Il primo contributo della rubrica è dedicato ad un dibattito tra Christophe Dooms, del Dipartimento di Pneumologia, Ospedale Universitario di Leuven (Belgio), e Antoni Rosell, dell'Unità di Broncoscopia, Ospedale Universitario di Bellvitge, Barcellona (Spagna) sull'esecuzione della terapia endoscopica in centri esperti selezionati (in Italia diremmo di terzo livello).
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Rubrica "Pneumo-Boxe"
Session "Pneumo-Boxe"
Rocco Trisolini, Donato Lacedonia
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La voce dei pazienti / The voice of patients

I bisogni dei pazienti nelle cure delle malattie respiratorie: i disturbi del sonno
The needs of patients in the treatment of respiratory diseases: sleep disorders
Enrico Brunello
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I bisogni dei pazienti nelle cure delle malattie respiratorie: deficit di α1AT
The needs of patients in the treatment of respiratory diseases: α1AT deficiency
Mario Ciuffini
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Articolo di revisione
Le basi genetiche della variabilità della malattia respiratoria nella fibrosi cistica

The genetic basis of the variability of pulmonary disease in cystic fibrosis
Baroukh Maurice Assael
Abstract. Anche se la fibrosi cistica è una malattia monogenica a trasmissione mendeliana recessiva, la sua espressione clinica a livello respiratorio può essere estremamente variabile. Le conoscenze genetiche hanno permesso di identificare oltre 1.500 mutazioni del gene responsabile della malattia, ma anche questo non basta a spiegare la variabilità fenotipica. La genetica si orienta verso la ricerca di altri geni che pur non avendo diretta responsabilità nel determinare la malattia possono contribuire a modificarne la patogenesi e così rendere conto del perché a parità di mutazioni del gene che determina la fibrosi cistica il danno respiratorio possa essere molto variabile.
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Serie - La "Medicina Interna" vista dallo Pneumologo

La Sindrome Anti-Sintetasi
Antisynthetase Syndrome
Cristiano Carbonelli, Gianluigi Bajocchi, Carlo Salvarani, Luigi Zucchi
Abstract. Presentiamo un caso clinico di coinvolgimento polmonare associato a miopatia infiammatoria idiopatica in un profilo clinico noto come sindrome antisintetasi. Questa sindrome è caratterizzata da miosite, artrosinovitiartralgie, interstiziopatia polmonare, febbre, mani da meccanico e fenomeno di Raynaud. Si associano anticorpi anti aminoacil-tRNA sintetasi, di cui l'anti Jo-1 è quello più frequentemente riscontrato. La modalità di manifestazione clinica dell'interessamento polmonare è eterogenea, lentamente progressiva o acuta. La miosite precede o è concomitante lo sviluppo dell'interessamento polmonare nella maggior parte dei casi ma il coinvolgimento polmonare può manifestarsi prima della miosite in più di un terzo dei casi. La terapia di tali manifestazioni respiratorie varia in relazione al tipo di esordio clinico ed al grado di compromissione funzionale e deve essere individualizzata successivamente in base ai riscontri clinico-funzionali e radiologici del follow up.
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Serie - "Storia della Pneumologia Italiana" a cura di Mario De Palma

L'ospedale "Forlanini" dopo Morelli
"Forlanini" hospital after Eugenio Morelli
Franco Salvati
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Articoli originali

Inquinamento ambientale da fumo di sigaretta in automobile: misurazione del particolato sottile e numero di particelle
Air pollution by cigarette smoke in cars: measurement of particulate matter and particle counting
Rosastella Principe, Salvatore Damante
Abstract. 
Introduzione. In una stanza accendere e fumare una sola sigaretta comporta un aumento delle polveri fini e ultrafini molto elevato fino a 100 volte la soglia limite di legge per gli ambienti outdoor (25μg/m3 per il Pm2,5) mentre in una macchina le concentrazioni possono arrivare a livelli fino a 1.000 volte superiori i limiti legali.
Metodi. In questo studio pilota è stato misurato l'aumento della concentrazione di polveri fini in termini di massa (PM1-PM2,5) e di numero di particelle (0,5 μm) quando si entra in auto immediatamente dopo l'ultima boccata di sigaretta ,a causa del residuo di fumo ancora presente nei polmoni del fumatore.
Risultati. I livelli di questi componenti presenti in questo tipo particolare di fumo passivo in macchina superavano i limiti legali per gli ambienti esterni, considerati pericolosi per la salute.
Conclusioni. Pur nei limiti di uno studio pilota, questi risultati suggeriscono che i fumatori non dovrebbero salire in auto subito dopo l'ultima boccata di sigaretta.
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Uso scorretto degli inalatori per l'asma e la BPCO: in Italia sta cambiando qualcosa?
Is inhaler technique improving in Italy?
Vincenzo Zagà, Vincenza Mariano, Ylli Vakeffliu, Roberta Ribolla, Albino Sini, Isotta Coloretti, Renato De Tullio, Mario Del Donno, Raffaela Giacobbe, Ines Scarlato, Francesco Romano, Antonella Serafini, Natalino Barbato, Adriano Vaghi, Maristella Delfino, Paolo Noceti, Andrea S. Melanim, A nome del Gruppo di Studio Attività Educazionale dell'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO)
Abstract. 
Introduzione. Una scorretta tecnica inalatoria è frequente e spesso causa di ridotta deposizione polmonare del farmaco inalato. Al fine di ridurre il problema del loro inadeguato utilizzo, i produttori hanno recentemente introdotto alcuni inalatori innovativi, ma se questo stia effettivamente migliorando la situazione nella vita reale non è chiaro.
Materiali e metodi. Confronto di due studi multicentrici osservazionali svolti nel 2001 e nel 2008, ciascuno condotto in una ampia popolazione di pazienti italiani, per lo più affetti da asma o BPCO, e già esperti all'uso domiciliare di inalatori, durante una visita pneumologica ambulatoriale. I soggetti arruolati hanno fornito informazione sul loro trattamento inalatorio domiciliare con questionario standardizzato e hanno mostrato la loro tecnica inalatoria con tutti gli erogatori usati a domicilio.
Risultati. Il primo studio ha incluso 1.404 soggetti (età media 57 anni; 45% maschi, 55% femmine; 48% asmatici, 39% BPCO), di cui 1.056 e 721 rispettivamente stavano usando inalatori pressurizzati e polveri inalatorie. La seconda indagine ha arruolato 1.664 pazienti (età media 62 anni; 58% maschi, 42% femmine; asmatici 42%, BPCO 52%), di cui 843 e 1.113 rispettivamente stavano usando inalatori pressurizzati e polveri inalatorie. Errori sono stati rilevati con tutti gli inalatori in entrambi gli studi. Nella prima e nella seconda indagine errori critici erano presenti a seconda dell'inalatore considerato, dal 17% al 24% e tra il 12% e il 43%, rispettivamente sul totale delle osservazioni. Aver ricevuto educazione da parte di sanitari era il singolo fattore modificabile associato a ridotta frequenza di errori di tecnica inalatoria per ogni inalatore considerato in entrambi gli studi; sfortunatamente, molti soggetti riferivano di non aver mai ricevuto alcuna istruzione sul corretto uso degli inalatori prescritti.
Conclusioni. Una scorretta tecnica inalatoria rimane comune in Italia nonostante la recente introduzione di erogatori apparentemente semplici da usare. L'educazione sul corretto uso da parte di sanitari può migliorare la tecnica inalatoria, ma è scarsamente applicata. 
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Caso clinico

Pneumopatia da Mycobacterium abscessus esordita con versamento pericardico
Pulmonary disease from Mycobacterium abscessus started with pericardial effusion
Salvatore D'Antonio, Mario Giuseppe Alma, Alfonso Maria Altieri, Antonella Barbaro, Marcello Ciccarelli, Patrizia Chiaradonna, Massimo Dominici
Abstract. Gli autori presentano un caso di micobatteriosi polmonare da Mycobacterium abscessus (M.a.) esordito con versamento pericardico e diagnosticato con biopsia polmonare e tipizzazione dei bacilli alcool acido resistenti (BAAR) su broncolavaggio effettuata con l'amplificazione della regione 16S-23S (rRNA). Vista la gravità del caso, è stato adottato un trattamento comprendente: claritromicina 500 mg una compressa due volte al giorno per dodici mesi, amikacina 750 mg una fiala al giorno i.m. per un mese ridotta poi a una fiala tre volte a settimana per altri cinque mesi e cefaclor monoidrato 750 mg una compressa due volte al giorno per dodici mesi con buona compliance, scomparsa del versamento pericardico, progressivo miglioramento delle condizioni generali e delle lesioni polmonari al controllo HRCT del torace effettuato a fine trattamento. 
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"Pneumo-Boxe" a cura di Donato Lacedonia e Rocco Trisolini

"La terapia endoscopica andrebbe eseguita in pochi centri selezionati": PRO
Christophe Dooms

"La terapia endoscopica andrebbe eseguita in pochi centri selezionati": CON
Antoni Rosell
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L'Angolo di ToraX

Hot Topic - Il timoma
Mario Maffessanti
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Immagini in Pneumologia Interventistica

Inalazione inosservata di corpo estraneo "marino"
Undetected inhalation of "marine" foreign body
Fabio Di Stefano, Marco Casaccia, Luigi Mosca
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Medical Humanities e Pneumologia

La conoscenza in medicina, da Archibald Cochrane alla metafora del tacchino induttivista
Knowledge in medicine, by Archibald Cochrane to the metaphor of the inductivist turkey
Federico E. Perozziello
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